Costretta a subire per mesi insulti e vessazioni, il controllo spasmodico delle amicizie, dei social e del telefono e anche schiaffi, calci e un tentativo di strangolamento: questo l'incubo vissuto da una giovane originaria di Torino che era legata sentimentalmente ad un 35enne. Una spirare di violenza vissuta tra il 2019 e il 2020 ossia fino a quando la donna ha trovato la forza di interrompere il rapporto e ricominciare una nuova vita con le due figlie e grazie all'aiuto di un nuovo compagno. I fatti sono avvenuti tra Arma e Taggia.
E' approdato in Tribunale, dinanzi il giudice monocratico di Imperia, Eleonora Billeri, il processo che vede imputato M.L., difeso dall'avvocato Alessandro Rossi, per maltrattamenti in famiglia. La donna ha testimoniato in aula e, rispondendo alle domande del pm Tiziana Berlinguer, ha ricostruito gli ultimi mesi della convivenza con il suo ex compagno.
"Purtroppo beveva, ha raccontato la vittima in aula, e una volta per dopo una lite mi ha costretta a mettermi in ginocchio e a chiedere scusa. Non era lucido e mi ha preso a calci. Non dormivo più, aveva perso completamente la testa".
La donna riesce ad andare via da casa e denuncia tutto ai Carabinieri. Nel frattempo incontra il suo nuovo fidanzato che la ospita insieme alle due figlie. "Mi chiamava, ha raccontato, e ci minacciava di morte. Mi diceva che ci avrebbe ammazzato, che ci avrebbe sciolto e poi seppellito. Sono stata costretta a denunciare tutto. Mi offendeva in tutti i modi. Non appena ha saputo che mi ero rivolta ad un legale ha capito che non poteva più controllarmi. Cercavo di farmi forza per le mie due bimbe, ma ero duramente provata. Proprio per le mie figlie sono andata anche da uno psicologo, avevo bisogno di supporto".
Le presunte angherie che la donna avrebbe subito non si limiterebbero, però a questi episodi. In una circostanza la vittima è stata sbattuta al muro e "mi ha preso dalla collo e mi ha minacciato. Avevo i lividi e mi ha fatto molto male, ma non sono andata in ospedale per paura". In un altro caso invece, la donna è stata costretta a ricorrere alle cure dei sanitari e oggi nonostante non viva più con l'ex ha dichiarato comunque "di avere ancora paura anche perchè la sua nuova compagna più volte si è intromessa nella gestione delle visite con le mie figlie dicendo che dovrebbero andare a vivere con loro e in una occasione mi hanno bloccato ed entrambi mi hanno offeso in tutti i modi. Per questo evito di frequentare le zone in cui posso eventualmente trovarli".
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