Due anni fa erano tra gli eroi della pandemia, oggi si sentono spremuti e ignorati. Gli infermieri del sindacato Nursind si preparano alla protesta di domani mattina in piazza Castello a Torino.
Oggi pomeriggio, prima delle 14, la segretaria sindacale dell’Asl To3 Anastasia De Vito, l’infermiera in rianimazione Patrizia Ricca e il dirigente Nursind Daniele Scomersich erano fuori dall’ingresso dell’ospedale Agnelli di Pinerolo con un camion a vela per lanciare lo sciopero nazionale.
I motivi sono svariati e ruotano in parte attorno al nuovo contratto di settore: “È scaduto dal 2019 e gli adeguamenti che si stanno discutendo, come per l’indennità notturna non sono accettabili – spiega Scomersich –. Inoltre il governo ha stanziato a novembre 2020 un’indennità infermieristica di 80 euro lordi al mese, che doveva essere liquidata da gennaio dell’anno scorso, ma con la scusa che non è ancora stato siglato il contratto, i soldi non ci sono stati erogati”.
Gli infermieri lamentano anche uno scarso riconoscimento della loro professionalità e non mancano criticità locali: “In questi due anni sono stati assunti diversi neolaureati con contratti Covid. Li abbiamo formati e potrebbero essere stabilizzati, invece, dovranno andare a lavorare altrove, perché l’Asl To3 ha una graduatoria risalente al 2019 e deve attingere da lì. La nostra proposta era di riaprirla e trovare il modo di stabilizzare chi si è già formato con noi e conosce il lavoro” sottolinea De Vito.
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