“Questa è una terra di escursionismo, dove ci sono allevamenti, ristoranti, agriturismi, B&B, tutte attività che vengono da due anni di forte crisi e che adesso rischiano di subire un contraccolpo economico enorme, destinato a fare parecchie vittime”. L’allarme è lanciato da Katia Piccardo, sindaca di Rossiglione e presidente dell’unione dei comuni Stura, Orba e Leira sull’ordinanza dei ministri Roberto Speranza e Stefano Patuanelli che sancisce di fatto un lockdown nei boschi per mitigare il rischio di diffusione della peste suina.
“Siamo molto preoccupati – continua Piccardo – perché se da una parte c’è la partita dell’emergenza sanitaria su cui l’attenzione deve essere altissima per cercare di tutelare la salute faunistica, dall’altra è evidente che un sistema così vasto generi tante altre preoccupazioni. Le attività presenti sul territorio dovranno essere adeguatamente sostenute”.
La speranza è che la Regione intervenga derogando ad alcune attività. “C’è preoccupazione anche per l’abbandono dei sentieri, con tutti i rischi che comporta per i territori già colpiti da dissesto idrogeologico, perché se di lockdown si tratta, nessuna attività sarà consentita”, continua la presidente dell’unione, che riflette sul danno anche sociale: “Andare nei boschi è diventata un’attività che le persone prediligono nell’ultimo periodo, per evadere dalle città affollate, dove il virus corre più velocemente. I liguri, e non solo, approfittano di territori come il nostro, che è stato fregiato dal riconoscimento Unesco. Non poterlo fare per sei mesi, o come temiamo, più tempo, sarà una dura mazzata”.
Piccardo questa mattina ha telefonato al sottosegretario alla salute Andrea Costa: “E’ necessaria quanto prima un’interlocuzione su questa partita che può avere effetti estesi e invasivi”.
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