Il Nazionale

Cronaca | 29 dicembre 2021, 12:19

Grossa buca sull’Argine sinistro a Imperia, ciclista distrugge una ruota: “Non mi sono ammazzato solo perché sono un acrobata” (foto)

Piovono le segnalazioni di asfalto colabrodo nel capoluogo. Occorre un piano di emergenza

Grossa buca sull’Argine sinistro a Imperia, ciclista distrugge una ruota: “Non mi sono ammazzato solo perché sono un acrobata”  (foto)

È un miracolo che non sia caduto, ho distrutto la ruota che ironia della sorte avevo cambiato la scorsa settimana e i raggi, ma poteva andarmi bel peggio”. Lo racconta ancora sconvolto al nostro giornale un ciclista imperiese che ieri ha impattato in una buca nell’ex sottopasso ferroviario dell’Argine sinistro all’altezza del supermercato.

Mi domando -prosegue il malcapitato ciclista -cosa aspetti il Comune a metterci mano, forse che qualcuno con lo scooter si ammazzi? E siamo pure in centro città. Mi riservo una denuncia nei confronti degli amministratori e di chiedere, quantomeno, il risarcimento del danno anche perché la città è disseminata di queste trappole. Io percorro migliaia di kilometri all’anno e devo fare tutti i giorni una autentica gimkana per evitare il peggio attraversando Imperia che capisco abbia la qualità della vita peggiore di tutto il Nord Italia. Stavolta non mi sono ammazzato solo perché sono un acrobata”.

Si moltiplicano, dunque, le segnalazioni di disservizi in città legati alla cattiva manutenzione del manto stradale, da Porto Maurizio a Oneglia passando per le frazioni, dovute anche ai lavori per la posa della fibra.

L’assessore ai Lavori pubblici Ester D’Agostino ha annunciato un piano di interventi ma ora è una autentica emergenza continua. 

Purtroppo -conclude il ciclista - ho preso di infilata il sottopasso e non essendoci alcuna segnalazione di pericolo, non mi sono accorto della voragine, avendo auto davanti e dietro, ma c’è veramente da aver paura. Le piogge di Santo Stefano e, probabilmente, il passaggio di mezzi pesanti devono aver peggiorato una situazione già difficile”.

Diego David

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