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Politica | 21 novembre 2021, 17:30

Enrico Costa mattatore sulla giustizia alla Leopolda

Il suo intervento raccoglie applausi dalla platea. Renzi lo ringrazia con calore e gli dice: “Dopo quel che hai detto, non riesco a capire come alle prossime elezioni potremo andare divisi”. Venerdì 26 Calenda sarà a Cuneo e capiremo se il matrimonio tra Azione e Italia Viva s’ha o no da fare

Enrico Costa mattatore sulla giustizia alla Leopolda

Enrico Costa è stato protagonista ieri alla Leopolda, la convention di Italia Viva di Matteo Renzi, di un intervento sul tema della giustizia che ha riscosso applausi a scena aperta.

Insieme a lui, ad affrontare lo spinoso tema, sono stati il giudice emerito della Corte Costituzionale Sabino Cassese, il giudice Carlo Nordio, il presidente dell’Unione delle Camere penali, Giandomenico Caiazza e il giornalista Alessandro Barbano.

Il deputato monregalese di Azione ha riproposto temi, che, non da oggi, sono i suoi cavalli di battaglia, a partire dal “processo show, che trasforma in sentenza le indagini preliminari” fino all’altra questione, altrettanto scottante, del “diritto all’oblìo”.

Provate a pensare alle conferenze stampa. Sono – ha spiegato Costa - inchieste presentate come dei film: abbiamo i protagonisti, che sono i pm, e persino i trailer. La sentenza è quella conferenza stampa, quel titolo di giornale che si diffonde in rete. La sentenza vera arriverà dopo anni, quando non interesserà a nessuno. Grazie al recepimento della direttiva sulla presunzione d’innocenza, tutto questo non sarà più possibile Penso – ha detto dal palco della convention renziana – che compito dello Stato sia quello di garantire al cittadino, quando esce da innocente da un processo penale, di poter essere la stessa persona che era prima del processo”.

A fine del suo appassionato intervento, Matteo Renzi lo ha ringraziato con calore dicendogli pubblicamente: “Dopo quello che hai detto non riesco a capire come alle prossime elezioni potremo andare divisi. Mi sembra impossibile”.

I rapporti tra Renzi e Costa sono sempre stati buoni, anche perché Costa, quando il leader di Italia Viva era premier, è stato prima viceministro alla Giustizia e poi ministro agli Enti locali e alla Famiglia. Sentiremo, venerdì sera al Toselli di Cuneo che cosa dirà al riguardo Carlo Calenda. Se cioè il matrimonio tra Azione e Italia Viva s’ha o no da fare. Una prima, timida convergenza pare affacciarsi per il Quirinale.

Sia Renzi che Calenda, infatti, vedono con favore Paolo Gentiloni, ex premier e Commissario Ue per gli affari economici, alla successione di Sergio Mattarella.

Sul piano locale, invece, la partita è in alto mare anche perché mentre Azione si sta radicando sul territorio, in Italia Viva tutto ancora tace.

GpT

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