Il grande giorno è arrivato. Oggi, domenica 14 novembre, partono ufficialmente le Atp Finals di tennis, l'appuntamento di fine stagione che vede sfidarsi gli otto migliori giocatori della classifica. Per la prima volta l'Italia le ospita, con Torino sede designata fino al 2025.
Mezzo secolo di storie e di campioni
Il torneo venne disputato per la prima volta nel 1970 a Tokyo e fino al 1989 prese il nome di Masters. Nell'edizione inaugurale ad imporsi fu lo statunitense Stan Smith, nome poco noto al grande pubblico, ma già dall'anno seguente, con l'appuntamento che si trasferì a Parigi, l'albo d'oro si arricchì di un nome d'eccellenza come quello di Ilie Nastase. Il romeno, genio e sregolatezza, tennista d'attacco dalla classe purissima, vincitore di diverse prove del Grande Slam, dominò per un quinquennio, con la sola eccezione del 1974, quando ad imporsi fu il 'maratoneta' argentino Guillermo Vilas.
Gli anni d'oro al Madison di New York
Dal 1978 al 1989 i Masters diventano un appuntamento di grandissimo fascino perché si trasferiscono a New York, ina una location di grandissimo fascino come il Madison Square Garden e sono anche gli anni di vincitori che hanno scritto la storia tennis, i cui nomi sono noti anche ai ragazzi di oggi: Jimmy Connors, Biorn Borg, Ivan Lendl e John McEnroe, giocatori che hanno vinto di tutto e di più, dando vita a duelli epici e a rivalità passate alla storia, soprattutto quella tra il regolarista scandinavo Borg e l'istrionico talento americano McEnroe, per arrivare a fine anni Ottanta al duello tra il tedesco Boris Becker e lo svedese Stefan Edberg.
Poche le soddisfazioni per i colori azzurri, nonostante nella seconda metà degli anni Ottanta l'Italia abbia schierato prima Adriano Panatta e poi Corrado Barazzutti, nei loro momenti migliori della carriera. Nessuno dei due riuscirà mai a vincere un solo incontro, relegati al ruolo di convitati in un consesso dove a dominare sono altri.
Dal 1990 ATP Tour World Championship
Dal 1990 al 1999 il torneo cambia nome e diventa Atp Tour World Championship e per sei edizioni si disputa a Francoforte, in Germania, vista la popolarità che il tennis ha acquisito nel paese grazie alle imprese di Becker (e di Steffy Graf nel femminile); nel decennio a dominare la scena, con cinque successi, è l'americano Pete Sampras, soprannominato 'Pistol Pete' per la potenza esplosiva del suo servizio e l'impareggiabile capacità di giocare a rete.
Da Federer a Djokovic
Dal 2000, con l'inizio del terzo millennio, il torneo cambia ancora denominazione e diventa Tennis Masters Cup, conservandola fino al 2009, anno in cui è stata modificata in Atp World Tour Finals (e del trasferimento di sede a Londra). Dal 2003 il 'maestro' in sei occasioni è Roger Federer, lo svizzero campione di stile e di eleganza, a detta degli esperti forse il più forte tennista di tutti i tempi, per la completezza del suo repertorio. La sua ultima vittoria arriva nel 2011, dall'anno dopo a dominare la scena è Novak Djokovic, il serbo poliglotta capace di vincere con la stessa facilità sull'erba come sulla terra rossa o sul cemento, nei tornei all'aperto e in quelli indoor.
Gli ultimi anni
Dal 2017 vige la corrente denominazione di Atp Finals e dal successo del bulgaro Grigor Dimitrov a quello del russo Daniil Medvedev l'anno scorso le vittorie sono andate a campioni, ma non più a fuoriclasse assoluti. La bella novità dell'edizione 2020 è stato il ritorno di un azzurro tra i magnifici otto, con Matteo Berrettini che è stato anche il primo italiano a vincere una partita. Quest'anno il tennista romano proverà a fare ancora meglio, cercando di qualificarsi per le semifinali.
Stasera, alle ore 21, il debutto al Pala Alpitour contro il tedesco Alexander Zverev, nel girone rosso che vede anche la presenza del russo Medvedev e del polacco Hubert Hurkacz. Riserva sarà un altro azzurro, Jannik Sinner, chiamato a scendere in campo in caso di defezione dell'ultima ora di uno dei 'magnifici otto'.
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