Quando gli ultimi raggi di sole illuminano il cervo della palazzina di Caccia di Stupinigi, la processione dei partecipanti al maxi rave party inizia a intensificarsi. I giovani che si trascinano verso le auto delle forze dell’ordine sono vestiti tutti in maniera differente ed eccentrica, ma hanno in comune il modo di camminare. Passo lento, ciondolante, sguardo smarrito. Sembra una scena di The Walking Dead, ma quello che succede non va in onda su Fox, ma a poche centinaia di metri dal cartello che riporta la scritta "Torino".
Centinaia e centinaia gli identificati
La paletta dei carabinieri o della polizia si alza implacabile e ferma chiunque provi a lasciare la fabbrica dell’illegalità: la festa sregolata a base di droga e musica ad alto volume è ormai agli sgoccioli. Un migliaio circa, secondo la Questura, le persone ancora presenti nel capannone industriale abbandonato di via Rondò Bernardo, a Nichelino. Gli identificati? Almeno altrettanti, anche se stabilire un numero preciso è ora impossibile e bisognerà aspettare il termine dell’operazione per capire quante persone effettivamente abbiano dato vita a un party illegale dalle dimensioni uniche nel torinese.
I giovani abbandonano lentamente la fabbrica
Le operazioni di deflusso proseguono lentamente, senza tensioni particolari. Alle persone che si allontanano a piedi, si alternano auto, furgoni e addirittura piccoli camion. I partecipanti hanno portato con sé anche gli animali domestici: cani, gatti e persino qualche furetto. Il silenzio tipico dell’hangover viene spezzato sporadicamente dalle sirene delle ambulanze, che si precipitano a soccorrere chi ha esagerato con alcol e droghe.
Rave Party, l'eco delle polemiche
Se la musica pian pianino si affievolisce, quello che sembra risuonare ancora forte è l’eco delle polemiche che il rave party si porta dietro, soprattutto in epoca di pandemia, con tutti i rischi sanitari del caso. “Dopo Viterbo, l’assalto alla Cgil, un altro rave abusivo alle porte di Torino ha generato gli ennesimi episodi di violenza. Chiediamo che Lamorgese venga a riferire in aula perché è evidente che esiste un problema di gestione dell’ordine pubblico che ad oggi il ministro non ha saputo garantire” è l’attacco di Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera della Lega. Una posizione simile a quella di Augusta Montaruli, deputata torinese di Fratelli d’Italia: "Come è possibile che ancora ora si permetta tutto questo? Dopo i fatti di Viterbo e’ intollerabile la replica in salsa torinese di quanto già avvenuto vergognosamente pochissime settimane fa. E ci chiediamo come si faccia a dire dal comune di Nichelino che la situazione e’ sotto controllo davanti a uno scenario del genere”.
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