Il Nazionale

Cronaca | 29 ottobre 2021, 12:42

Pensioni, è scontro tra governo e sindacati, Sbarra (Cisl): "Pronti ad azioni collettive di protesta"

Ma sull'ipotesi sciopero generale: "Evitiamo fughe in avanti", Toti solidarizza con i lavoratori delle riparazioni navali, "Ma bisogna mettere mano al sistema previdenziale del paese"

Pensioni, è scontro tra governo e sindacati, Sbarra (Cisl): "Pronti ad azioni collettive di protesta"

E' scontro tra il governo e i sindacati sulle pensioni, dopo l'approvazione da parte del governo della legge di bilancio che prevede l'applicazione di quota 102, un provvedimento che ritarda l'uscita dal mondo del lavoro a 67 anni, anche per chi svolge lavori usuranti. Da due giorni a Genova i lavoratori delle riparazioni navali hanno aderito allo sciopero della Fiom, scendendo in piazza contro la riforma.

All'orizzonte, se la legge non cambierà, sono previste anche altre mobilitazioni che coinvolgeranno tutte le sigle sindacali. Lo ha annunciato questa mattina il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, a Genova al convegno "La Liguria da rigenerare con infrastrutture sostenibili".

"A seguito della valutazione che faremo sui contenuti della legge di stabilità - ha detto - decideremo unitariamente, domani ci sarà un confronto tra Cgil, Cisl e Uil, quali iniziative di lotta mettere in campo in modo articolato a sostegno delle nostre proposte e delle nostre rivendicazioni. Noi pensiamo che il percorso sulla conversione della riforma in legge di stabilità che deve impegnare il parlamento nelle prossime settimane, debba essere sostenuto con iniziative di mobilitazione, nel tentativo di migliorare la legge di stabilità rendendola più sostenibile e più rispondente alle priorità che abbiamo presentato da mesi al governo".

Prematuro al momento parlare di uno sciopero generale: "Evitiamo fughe in avanti che rischiano di inquinare il clima unitario, tante categorie stanno programmando pacchetti di ore di sciopero per sostenere il lavoro, l'occupazione, le produzioni, per dare un segnale forte al governo di soluzione alle tante crisi aziendali. Noi dobbiamo ragionare unitariamente su come articolare delle mobilitazioni che durino nelle settimane e che possano determinare una pressione sociale sulle commissioni parlamentari nella prospettiva di migliorare la legge di stabilità".

Su quota 102: "Ci appare una misura sbagliata perché rappresenta una sorta di tampone che ci accompagna verso la piena normalità della legge Fornero e tutto ciò per noi è inaccettabile. Dobbiamo aprire un confronto con il governo per discutere di flessibilità in uscita dal mercato del lavoro, lasciando le persone libere di decidere volontariamente quando uscire, secondo noi a partire da 62 anni. Dobbiamo conquistare l'obiettivo di 41 anni di contributi a prescindere dall'età, dobbiamo rendere strutturale l'ape sociale allargandola ad altre categoria di lavoro pesante e gravoso, e dobbiamo pensare a una pensione di garanzia per i giovani intrappolati nel contributivo puro e alle prese con carriere discontinue. Dobbiamo sostenere, incentivare i giovani ad aderire alla previdenza complementare, dobbiamo discutere delle pensioni delle donne e portare a casa per i nostri pensionati un allargamento della quattordicesima mensilità, una piena rivalutazione delle pensioni e finanziamenti adeguati sulla non autosufficienza".

Sbarra non boccia totalmente il testo del disegno della legge di stabilità, ma, spiega: "Confermiamo un giudizio di insoddisfazione per ragioni di metodo, il confronto non c'è stato, la legge appare squilibrata, insufficiente, a causa del mancato dialogo e del mancato confronto sui contenuti tra governo e sindacati. Nel merito abbiamo avuto modo di apprezzare alcune 'luci' presenti nel testo, importante lo stanziamento di 2 miliardi per rafforzare la sanità, importante aver assicurato le risorse per rinnovare i contratti pubblici, importante aver prorogato di un anno l'ape sociale allargandola, importante, anche se viene aumentata l'età, opzione donna, importante anche a seguito delle nostre sollecitazioni, che il governo nelle ultime ore abbia migliorato lo stanziamento sulla non autosufficienza e sugli ammortizzatori sociali. Per noi, non aver deciso come destinare le risorse sul fisco ci appare assolutamente sbagliato, noi chiediamo anche in queste ore al governo un confronto urgente con il sindacato, perché pensiamo che gli 8 miliardi di fisco nella legge di stabilità vadano interamente destinati a ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti, ai pensionati e alle famiglie. Apprezzabile che ieri sera il presidente Draghi ha dato piena disponibilità di aprire un confronto con le organizzazioni sindacali per discutere di riforma previdenziale e pensionistica. Avevamo chiesto da mesi sulla base di una nostra proposta, di dare luogo a una fase di confronto e di dialogo che non c'è stato".

Anche il presidente della Regione Giovanni Toti, presente al convegno, ha solidarizzato con i lavoratori in sciopero, confermando però il sostegno alla riforma.

"Sul tema delle pensioni penso che i lavoratori delle riparazioni navali abbiano ragione, come ha ragione il premier Draghi a voler mettere mano al sistema previdenziale del paese che non può considerare uguali tutti i lavoratori. Chi lavora all'aperto, chi lavora d'inverno e d'estate, al freddo e al caldo, su una banchina, arrampicandosi sui ponteggi per lavori che sono oggettivamente faticosi ha diritto a un trattamento che altri lavoratori, comodamente seduti in un ufficio possono avere diversificato. Noi abbiamo un pezzo di paese arrabbiato perché non lo mandiamo in pensione, e un pezzo di paese che vorrebbe continuare a lavorare, come molti dirigenti della pubblica amministrazione, costretti ad andare in pensione. Va cambiato con metodo, equilibrio e una prospettiva lunga. Cominciamo dal primo passo che è questa legge di stabilità, ma è davvero solo un primo passo, serve qualcosa di più ambizioso. In generale sulla legge di stabilità ci sono investimenti, riduzione delle tasse, il parlamento lavorerà certamente per aggiustarla, vediamo la stesura definitiva ma credo che sia una legge che accompagna la vera legge di spesa nei prossimi anni che è quel piano di ripresa e resilienza che porterà oltre 200 miliardi, oltre alla riprogrammazione dei fondi europei che ne vale altrettanti".

Il tema della riforma delle pensioni potrebbe essere trattato in consiglio regionale, che non ha ovviamente potere legislativo, ma può comunque contribuire a fornire un'indicazione al governo sulla direzione che il territorio chiede di intraprendere. Lo ha annunciato l'assessore allo sviluppo economico di Regione Liguria Andrea Benveduti, che oggi ha incontrato i lavoratori delle riparazioni navali. "Condivido la filosofia, poi se mi chiedete di firmare un provvedimento vi posso dire di no, però possiamo portarlo in consiglio regionale, possiamo fare un ordine del giorno", ha detto l'assessore ai sindacati.

"La Regione non ha competenze particolari, quindi possiamo solo condividere una sensibilità su questa cosa che secondo me dobbiamo tornare a mettere centrale nella nostra vita", ha aggiunto ai nostri microfoni.

Benveduti ha poi chiarito il punto con una nota:  "Il tema del lavoro deve tornare a essere centrale. Purtroppo, negli ultimi anni è stato sempre più messo da parte a fronte di politiche di sovvenzione che poco ci appartengono. Personalmente, sono sensibile alle ragioni espresse dai lavoratori delle riparazioni navali scesi quest’oggi in piazza. Credo sia indispensabile riaprire un dialogo a livello nazionale su come si può reinterpretare il lavoro negli anni a venire, riportandolo al centro di ogni azione, così come dettato dalla nostra Costituzione. Non è pensabile chiedere a lavoratori, che per una vita hanno svolto attività usuranti ad alto rischio infortunio, di restare in attività fino ai 67 anni se non oltre”.

Francesco Li Noce

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