A Piasco, domani (venerdì), sarà lutto cittadino.
La comunità, da giorni unita nel dolore e nella preghiera, si fermerà per l’ultimo saluto a Enrico Olivero e Paolo Salvatico, i due coetanei, classe 1998, morti nel terribile schianto di sabato sera, sulla “strada vecchia” che unisce Venasca a Brossasco.
La Procura della Repubblica di Cuneo ha infatti rilasciato il proprio nulla osta per la celebrazione delle esequie dei ragazzi.
Sabato sera, intorno alle 22, i giovani, insieme ad altri tre amici, viaggiavano a bordo della Mercedes “Classe A” di Olivero. Al termine del lungo rettilineo, qualche decina di metri prima della rotonda alle porte di Brossasco, all’altezza della curva prima del ponte sul Varaita, l’auto ha perso aderenza.
È uscita di strada, ha urtato un masso sulla sponda del torrente. Poi, senza toccar terra, è finita sulla sponda opposta del Varaita. Un volo di alcune decine di metri, da un argine all’altro del corso d’acqua, poi lo schianto sulla sponda.
Nell’urto Enrico e Paolo, rispettivamente 22 e 23 anni, muoiono sul colpo: all’arrivo dei soccorsi, giunti sul posto con un dispiegamento massiccio di squadre e operatori, per loro non c’era più nulla da fare. Luca Bonansea, 22 anni, Michele Bertaina, 23 anni, Giuditta Inaudi, 19 anni, rimangono feriti. I primi due, anch’essi originari di Piasco, vengono trasferiti in massima urgenza al Santa Croce di Cuneo, dove ancora oggi lottano contro i traumi riportati nello schianto. La terza, originaria di Verzuolo, verrà trasportata al Santissima Annunziata di Savigliano, con traumi importanti.
Da quella sera, un’intera valle è attonita. Tutti si chiedono come si possa morire negli anni più belli della gioventù.
Enrico e Paolo erano conosciuti da tutti.
Enrico era un tecnico alle dipendenze della Rivoira Frutta. Paolo lavorava come idraulico presso la “Canavese ComfortAble” di Saluzzo. “Sono senza parole. – scrive di lui Paolo Canavese – Un drammatico incidente ti ha portato via da noi. Voglio solo ricordare che eri un uomo di altri tempi, sempre sorridente e disponibile, lavoratore instancabile, appassionato, curioso, educato, affidabile, con grandi progetti per il futuro.
Ci mancherai, la tua panda rossa, i tuoi ragionamenti agricoli, il tuo inestimabile supporto sul lavoro. Ora lasci un grande vuoto nei tuoi amici e nella tua famiglia, possa il Signore rendere meno tragico questo momento. Ciao Paolino”.
A poche ore di distanza dall’incidente di sabato sera, Roberto Ponte, sindaco di Piasco, li ricordava, con commozione, come “due ragazzi fantastici”.
Due ragazzi accomunati dalla grande passione per il ciclismo. Piasco, da sempre, è una fucina di giovani talenti su due ruote. Proprio come Enrico, come Paolo. Come Elisa Balsamo, campionessa portacolori del ciclismo cuneese la cui mamma Silvia è di origini piaschesi.
Entrambi avevano corso, seguendo le orme dei padri, e indossando i colori dei due team ciclistici locali: la Vigor e l’Experia. Paolo era figlio di Bruno, fondatore e presidente proprio dell’Esperia. Enrico invece era figlio di Beppe, un passato anch’egli da corridore, oggi bidello delle scuole del paese e corrispondente del “Corriere di Saluzzo”.
“Domenica mattina per noi ciclisti ha sempre significato la gioia di seguire le gare di bici con grande passione. – si legge proprio sulla pagina Facebook dell’Esperia – Questa domenica (il post è stato scritto domenica scorsa: ndr) invece c'è solo il dolore che è calato su Piasco e su tutta la nostra famiglia dell'Esperia, soprattutto su quelle famiglie che sono il nucleo portante della nostra squadra e del ciclismo di Piasco.
Paolo ed Enrico hanno condiviso una passione ed una grande amicizia fin da piccoli; tante pedalate insieme da corridori, poi diventate ora tante gare organizzate aiutando con le radio ed i microfoni e tutto il lavoro che c'è dietro le quinte.
Riposate in pace e sorridete sempre così anche da lassù. Ora ci stringiamo tutti nel loro ricordo con cordoglio e rispetto per il dolore delle famiglie”.
A ricordarli, nel momento del dolore, anche proprio Elisa Balsamo, legata anche da un rapporto di parentela sia con Enrico che con Michele, uno dei feriti: “Sarete per sempre nel mio cuore. Continuate a divertirvi lassù, tu e Paolo, e proteggeteci” ha scritto l’atleta sul proprio profilo Instagram.
Cordoglio nei confronti della famiglia Olivero è stato espresso anche dallo Sci club Busca. E dal “Saluzzo North West Roosters”, la squadra di rugby all’interno della quale militava Paolo.
Al di fuori dalla sfera prettamente sportiva, Paolo era conosciutissimo anche per aver vestito i panni della maschera di Carnevale piaschese: i “Magnin”. L’intera “cricca” del Carnevale si è stretta nel ricordo del suo Magnin “Bomber”, “allegro e scanzonato”.
A Piasco, però, c’è un’intera comunità unita nel ricordo di due “suoi” giovani. Che, da un lato, si unisce in un abbraccio simbolico intorno alle famiglie Olivero e Salvatico. Intorno ai cari di Enrico Olivero, che lascia papà Beppe, mamma Paola, le sorelle Valentina e Mariachiara, i fratelli Simone e Michele. E di Paolo Salvatico che lascia invece papà Bruno, mamma Antonella, le sorelle Elisa e Marinella, le nipoti Victoria e Selene.
Ma dall’altro si è anche unita nella preghiera e nella speranza per Luca (che in paese ricopre anche la carica di consigliere comunale), Michele e Giuditta.
Don Paolo Gerardi, parrocco del paese insieme a don Marco Casalis, ogni sera, ha riunito la Comunità in diverse veglie di preghiera.
Sarà proprio don Paolo, domani, alle 15.30, ad officiare il rito esequiale dei giovani. I funerali saranno celebrati in piazza Biandrate, all’aperto: sarebbe infatti stato impossibile raccogliere all’interno della chiesa parrocchiale le tantissime persone che saranno presenti per l’ultimo saluto ai due giovani.
Nel giorno delle esequie, anche il sito produttivo della Rivoira Frutta sospenderà la produzione, in segno di lutto.
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