Un milanese all’Urbanistica: ma non c’era nessuno di Torino? Da quando Stefano Lo Russo ha annunciato la sua giunta - dando appunto questa delega e l’edilizia a Paolo Mazzoleni, urbanista ed ex presidente dell’ordine degli Architetti meneghino – questa domanda aleggia nei ambienti politici dem e non solo. Il neosindaco ha voluto lanciare un chiaro messaggio di uno sguardo nuovo su questa materia, lontano dalle “consorterie del mattone” locali legate agli studi del capoluogo. E lontano anche dalle correnti interne del suo partito, rimaste nella maggior parte dei casi a “bocca asciutta” di assessorati.
Dubbi di Sganga (M5S) sull'Urbanistica al milanese Mazzoleni
Chi ne fa invece una questione politica – senza “giudicarne la professionalità e capacità” - è la consigliera del M5S Valentina Sganga, che spiega come la scelta di guardare a Milano sia “singolare, ma chiara negli intenti”.
"Modello di sviluppo urbanistico di Milano classista"
“Il modello di sviluppo urbanistico – sottolinea – del capoluogo lombardo ha tante luci ma anche altrettante ombre, che non mi sento di ignorare”. “Non posso ignorare, ad esempio, che lo sviluppo edilizio esasperato e il consolidamento di una città dei consumi, quale è il capoluogo lombardo, coincida molto spesso con una modello classista di sviluppo urbanistico che non mi sento di augurare a Torino e che mai vorrei fosse la direttrice che la nuova amministrazione intende perseguire” conclude Sganga.
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