Il Nazionale

Cronaca | 26 ottobre 2021, 11:31

Scappati dalla guerra in Siria, famiglia dorme da giorni al freddo

Questa mattina gli Hji hanno occupato il colonnato davanti a Palazzo Civico, che si è attivato per trovare una soluzione, così come il Sermig

Scappati dalla guerra in Siria, famiglia dorme da giorni al freddo

Da diverse notti dormono al freddo sulle panchine e nei parchi di Torino, dopo essere fuggiti dalla guerra in Siria. È la storia della famiglia Hji, che questa mattina ha occupato il colonnato davanti a Palazzo Civico con la speranza che il Comune trovi una soluzione ai loro problemi, a partire da un posto dove passare la notte e poter preparare un pasto caldo. 

Arrivati in Italia passati dalla Siria 

A dargli una mano, e fargli da traduttore, un connazionale che si è fatto carico di aiutarli. Il padre, la madre e i sei figli tutti minorenni (quattro femmine e due maschi), secondo quanto racconta l'uomo, sono arrivati quattro giorni fa nel capoluogo piemontese. Scappati dalla guerra che da decenni sconvolge la Siria, sono approdati in Italia "passando per la Libia". 

Il Sermig in azione per cercare una soluzione

La famiglia Hji non parla una parola di italiano. La donna tiene tutti i documenti del marito e dei bambini stretti in mano, in una cartellina rosa. Sui fogli, oltre alla foto e i dati anagrafici, il timbro rosso del governo siriano. Domenica sera hanno provato a bussare al Sermig alle 22, come racconta l'interprete ad una funzionaria del Comune. L'Arsenale della Pace si è subito attivato per cercare una soluzione, proponendo di accogliere la madre con tutti i figli, mentre il padre sarebbe stato ospitato dai servizi emergenziali del Comune. Una soluzione temporanea con l'obiettivo di trovare un alloggio per tutto il nucleo di persone, ma la famiglia ha rifiutato di dividersi.

Palazzo Civico attiva gli Ufficio Rapporti coi Cittadini

Palazzo Civico si è subito attivato per trovare una soluzione. Una dipendente dell'URC (Ufficio Rapporti coi Cittadini) è scesa spiegando che potevano recarsi presso un loro sportello, della divisione Servizi Sociali, in via Giulio 22. Qui li attendeva una collega che si occupa di gestire le situazioni di emergenza.

La speranza è che venga trovata una soluzione il prima possibile, senza dover ricorrere ad occupare i binari davanti al Comune, come pensavano di fare gli Hji già questa mattina per accendere un riflettore sulla loro condizione.

Cinzia Gatti

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