Operai (e impiegati) forestali in piazza, per fare sentire la voce di una categoria preziosa, ma spesso trascurata. Sono quei lavoratori che contribuiscono alla manutenzione e alla messa in sicurezza dei territori della regione, ma che si ritrovano sotto organico e con paghe inferiori agli impegni presi dalla Regione.
Per ricordare la loro situazione, questa mattina sono scesi in strada, con un presidio di Flai, Fai e Uila in via Verdi, davanti alla sede della Rai di Torino. "Il contratto integrativo firmato con il Piemonte prevede 471 lavoratori, ma attualmente sono solo circa 380 quelli in forza e l'età media è piuttosto alta, con alcuni che andranno mai in pensione", dice Denis Vayr, Flai Cgil.
SOTTO ORGANICO E CON MENO SOLDI
"Le assunzioni sono molto limitate e non sono sufficienti nemmeno per quei 471 che comunque non bastano, a confronto con altre regioni (550 in Toscana, circa 600 in Lombardia, 4500 in Sardegna) - prosegue Vayr, che aggiunge -: però del contratto integrativo abbiamo rispettato altri aspetti, come il controllo dei costi, mentre l'aumento è sceso da 30 a 15 euro al mese, da aggiungere ai 40 di un biennio fa. E poi parliamo di rischio idrogeologico e manutenzione?".
LA SPERANZA NEL PNRR
"Nel PNRR ci saranno molti miliardi per la cura del territorio, ma questo poi non viene tradotto a livello locale - aggiunge Franco Ferria, di Fai CISL -. Per non parlare della carenza di DPI e dispositivi di protezione per lavorare".
"La prospettiva è che la Regione almeno apra un tavolo di confronto, su temi che conoscono molto bene e che in buona parte sono rimasti in standby. Bisogna discutere almeno per il prossimo anno, visto che per quest'anno è tardi", conclude Giuseppe Meineri, di Uila UIL Piemonte. "Il contratto nazionale è in dirittura d'arrivo, ma che demanda alla nostra categoria responsabilità cui non possiamo fare fronte. Rischiamo di avere intere valli senza presidio".
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