Un arbitro di 18 anni della sezione di Imperia, Mehmet Akif Kartal è finito in ospedale, secondo quanto ricostruito, dopo esser stato preso a pugni e colpito con una bandierina alla testa da due tesserati del club savonese del Quiliano-Valleggia al termine della partita tra i padroni di casa e la Campese valida per la Coppa Liguria di Prima Categoria terminata 3-3 disputata ieri al 'Picasso' di Quiliano.
Il gol del pari degli ospiti arrivato al terzo dei 5 minuti di recupero concessi dal direttore di gara ha scatenato la della società di casa. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno accompagnato il giovane arbitro in ospedale per accertamenti. Al Pronto Soccorso del San Paolo gli sono stati riconosciuti 6 giorni di prognosi.
Dichiara il presidente della sezione Aia del capoluogo Alessandro Savioli: “Intraprenderemo tutte le strade federali, civili e penali per tutelare il nostro tesserato. Questa è gente deve sparire dal calcio. Ma non ci facciamo intimorire, ho sentito il ragazzo, è pronto a tornare in campo prima possibile, compatibilmente con l’esito della seconda visita alla quale dovrà sottoporsi”.
Episodio che il presidente della società quilianese, Giorgio Landucci, in una dichiarazione resa all’Ansa ridimensiona. "Non è successo nulla di grave, di questo sono certo.Ho visto l'arbitro dopo la partita nello spogliatoio e non mi sembrava sconvolto ma sinceramente non so cosa sia accaduto. L'episodio è avvenuto in un angolo nascosto del campo. Il direttore di gara denuncia di aver subito violenza, vedremo di risolverla come meglio possiamo. Se è successo qualcosa di sgradevole la società Quiliano & Valleggia lo condanna con fermezza".
La società comunque contesta la direzione arbitrale. "L'arbitro ha concesso 6' di recupero senza segnalarlo -spiega Landucci- ha fatto proseguire fino alla rete del pareggio degli ospiti. Secondo noi la direzione di gara non è stata delle migliori".
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