Ha portato in giunta la sua voce critica ed è stato contrario dalla prima ora non tanto a un riqualificazione dell'ex Aermacchi, né tanto mano alla rimozione dell'amianto («Ma ci mancherebbe! Sono sensibile all'argomento anche per motivi gravi personali e, appena insediato, lanciai e vinsi la battaglia per la rimozione dell'amianto sulla centrale del latte»), ma al tipo di insediamento previsto («Un altro supermercato, una piscina e un parco fluviale dove non c'è neppure il fiume»).
Dopo l'intervento della Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggi che ha bloccato i lavori - ma non quelli di rimozione dell'amianto - avviando «il procedimento di dichiarazione dell’interesse culturale e storico architettonico di alcuni edifici dell’ex Aermacchi» rimettendo quello che Daniele Zanzi definisce «un vincolo che c'era già e fu tolto: qui sta una delle pecche di questa giunta e cioè non aver fatto una revisione del Pgt su quest'area», l'ex vicesindaco davanti al complesso di via Sanvito parla a cuore aperto della vicenda.
«Ero e sono contrario al progetto per una questione di metodo e sostanza: un progetto su una superficie così vasta che avrà un grosso impatto sulla città non può essere presentato senza fare partecipare i cittadini - dice Zanzi - Sono stato chiamato a votare in fretta e furia senza saperne nulla: visto che la stessa proprietà ne stava parlando con gli investitori, come mi ha detto, da due anni, non si può dall'oggi al domani dire "si approva". Si approva cosa? La demolizione di edifici fatiscenti, va bene, ma che secondo fior di architetti, e non di Daniele Zanzi, hanno una valenza architettonica e storica, perché qui dentro è nata l'industria varesina e ci sono le nostre radici».
Abbatterli per che cosa? «L'ennesimo supermercato... - prosegue Zanzi - ma ce n'è bisogno? La piscina, poi... E un parco fluviale: ma dov'è il fiume? Il Vellone è asciutto per 365 giorni all'anno».
Si torna anche sull'argomento amianto: «La bonifica è doverosa indipendentemente dall'approvazione di un progetto edilizio, tant'è che andrà avanti. Non ci si presenta qui con un banchetto come ha fatto il Pd raccogliendo firme per il progetto... Se proponi ai cittadini un'interrogativo pleonastico, come potrebbe essere quello su un aumento dello stipendio senza lavorare ("Lo vuoi o non lo vuoi?") è chiaro che tutti dicono "sì"».
Non chiedete a Zanzi se lui vorrebbe che questi edifici restassero fatiscenti vita natural durante... «No, voglio che ci si sieda e si ragioni con la proprietà sugli edifici storici da mantenere e su cosa va fatto per riqualificarli: un supermercato all'interno di un hangar così bello? Ma perché demolire la nostra storia così e fare tabula rasa di tutto? Anche il mercato coperto e il teatro sociale furono abbattuti e poi ce ne siamo pentiti».
Cosa farebbe lui dell'ex Aermacchi? «Qui è nata l'industria varesina: le nostre radici non si difendono mettendo un ceppo o una targa in memoria di ciò che fu. Qui si deve pensare in linea con l'identità del posto: abbiamo fior di menti illuminate, fervide e lungimiranti a Varese... Incubatore per i giovani? Museo dell'aviazione? Anche la cultura potrebbe dare un reddito alla città come il commercio: smettiamola però di speculare e creare fazioni di tifosi "pro o contro amianto", pro o contro salute. Siamo tutti a favore della rimozione del primo e della seconda».
Politica | 01 agosto 2021, 14:35
VIDEO. Zanzi davanti all'ex Aermacchi: «Via l'amianto, ovvio! Ma un supermercato e una piscina nell'hangar della nostra storia, no!»
Il candidato sindaco di Varese 2.0 fu il primo a opporsi in consiglio comunale al progetto ora bloccato dalla Soprintendenza. «Un parco fluviale dove non c'è neppure il fiume visto che il Vellone è asciutto 365 giorni l'anno, ma dai... Hanno detto "si approva così" e io non ho accettato. Qui nacque l'industria varesina, non basta un ceppo ma una riqualificazione che ne tenga conto. Museo, incubatore per i giovani? Ci sono menti più illuminate della mia...»
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