Come molto spesso accade, i malintenzionati sviluppano nuove modalità di raggiri improntando le loro truffe su tematiche di particolare attualità. Non poteva pertanto fare eccezione il green pass, certificato vaccinale che dal sei agosto diventerà pressoché indispensabile per poter svolgere gran parte delle normali attività quotidiane.
Approfittando del fatto che una parte dell’utenza non ha ben chiare le modalità di ottenimento del documento, nonostante siano ben illustrate sul sito ufficiale allestito dal governo, i truffatori hanno sviluppato due raggiri finalizzati ad ottenere il medesimo risultato: carpire i dati personali delle ignare vittime
Il primo sistema consiste nell’invio di un messaggio con il seguente messaggio: “In questo link puoi scaricare il certificato verde Green Pass COVID-19 che ti permette liberamente di muoverti in tutta Italia senza mascherina”. Cliccando sul link, ovviamente non si viene collegati al sito ufficiale, bensì a uno ‘civetta’ con loghi molto simili a quello originale per trarre in inganno le ignare vittime. Le quali, inserendo i dati richiesti nel form presente sul sito, di fatto ‘consegnano le chiavi’ dei propri dati personali ai truffatori, con le ovvie e gravi conseguenze che ciò comporta.
L’altro metodo prevede invece l’invio di un messaggio SMS o Whatsapp in cui viene richiesto il versamento di una somma di denaro per ottenere il documento che in realtà, come tutto ciò che concerne il piano vaccinale anti covid-19, viene emesso in modo totalmente gratuito. Il messaggio, invece, invita a cliccare un link che rimanda a un sito nel quale viene richiesto l’inserimento dei dati bancari dell’utente, oltre al pagamento di una ‘tassa’ di 1,88 euro per il download del documento.
In entrambi i casi, come detto, si tratta di truffe che nulla hanno a che vedere con le istituzioni e con il piano vaccinale nazionale, pertanto la Polizia Postale rinnova la raccomandazione di prestare sempre massima attenzione ai link riportati nei messaggi e di aprirli esclusivamente dopo essersi accertati della veridicità della fonte. In ogni caso, non inserire MAI i propri dati personali, in particolare quelli bancari, su siti sospetti.
Eventuali anomalie possono venir segnalate alla Polizia Postale mediante il portale www.commissariatodips.it
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