Il Nazionale

Cronaca | 01 agosto 2021, 11:23

"No green pass", ad arringare la folla anche Nicola Franzoni, il "perseguitato" condannato ad una multa di 225.000 euro per non aver pagato i contributi ai dipendenti" (VIDEO)

Tempo fa la guardia di finanza gli aveva notificato una sanzione di 225.000 euro per l'omesso versamento dei contributi; di recente è noto per aver organizzato la 'marcia su Roma' e aver orinato davanti la presidenza del consiglio

"No green pass", ad arringare la folla anche Nicola Franzoni, il "perseguitato" condannato ad una multa di 225.000 euro per non aver pagato i contributi ai dipendenti" (VIDEO)

Ad arringare la folla alla manifestazione 'no green pass' in piazza De Ferrari, (QUI l'articolo) c'era anche Nicola Franzoni. Il suo è stato uno degli interventi più applauditi. Dopo aver lanciato accuse al governo di “voler uccidere i bambini” e di aver architettato “un piano di sterminio di massa” e aver rivolto insulti alle istituzioni: “Il primo che deve pagare del tradimento e della vendita del suo popolo, si chiama Sergio infame Mattarella, e il secondo si chiama Draghi, Draghi 'merda'”, Franzoni ha fatto elenco delle persecuzioni di cui, secondo il suo racconto, sarebbe vittima.




Personalmente – ha detto - mi chiamo Nicola Franzoni, ho cominciato questa battaglia un anno e mezzo fa, ho subito tre arresti e centomila euro di multa alla mia azienda, otto fermi di polizia, sette procure, invece di investigare sui criminali stanno investigando su di me. A casa mia è venuto l'anticrimine, l'antiterrorismo di Milano, sono stato arrestato due volte a Roma. È una persecuzione verso chi si rivolta verso questa dittatura”.

Non tutti però sanno chi è Nicola Franzoni, e crediamo serva farlo presente.

Nicola Franzoni è un imprenditore originario di Spezia che gestiva alcune attività tra la città del levante ligure e Carrara. Ben prima del covid, e quindi prima che potesse definirsi un perseguitato, la guardia di finanza gli aveva notificato una sanzione di 225mila euro per l'omesso versamento dei contributi. A inchiodarlo erano stati alcuni suoi ex dipendenti, che hanno denunciato come a fronte di contratti da poche ore, Franzoni pretendesse che i suoi dipendenti lavorassero in nero per il doppio del tempo.

Sempre a proposito della sua attività da imprenditore, nel 2013 fu condannato a 300 euro di multa per lesioni nei confronti della madre di una sua ex dipendente. La donna voleva indietro i soldi, circa 5mila euro che la figlia aveva prestato a Franzoni, ma la sua reazione era stata violente, e la donna era stata colpita con schiaffi e pugni dall'imprenditore e dal suo socio.

Poi è arrivato il covid. Le prime gesta documentate di Franzoni risalgono alla primavera del 2020, in pieno lockdown, quando organizzò la marcia su Roma, un flop che nelle sue intenzioni avrebbe dovuto coinvolgere migliaia di cittadini pronti a destituire l'allora governo Conte. In quei giorni a Roma fu sorpreso a urinare davanti alla presidenza del consiglio.

Franzoni ha poi collezionato altre denunce, perquisizioni e fogli di via, con l'accusa di aver commesso vari reati. I fatti più recenti sono avvenuti nel febbraio di quest'anno, quando un'operazione congiunta della digos di Milano, del Compartimento di Polizia Postale della Liguria e dalla Digos di Massa-Carrara, aveva portato a una perquisizione nella sua abitazione.

Franzoni era accusato di istigazione a delinquere, istigazione a disobbedire alle leggi, offesa all’onore e al prestigio del Presidente della Repubblica, vilipendio della Repubblica, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. In particolare, nel corso di una manifestazione a febbraio, aveva bruciato mascherine in piazza e esortato i partecipanti alla protesta a non rispettare le normative anticovid.

Poco dopo – si legge in una nota della questura di Milano - una trentina di manifestanti si sono mossi senza mascherine verso corso Como dopo aver cercato di entrare nell’esercizio commerciali Eataly. Arrivati in piazza Gae Aulenti hanno continuato a lanciare slogan del seguente tenore: 'libertà libertà', invitando i presenti in piazza a levarsi la mascherina”.

Durante tali azioni, diffuse in diretta via Facebook – aggiunge la nota della Questura – ha istigato a compiere azioni eclatanti a Sanremo (IM) nel corso della manifestazione canora del Festival, minacciando 'di far saltare il baroccio', di 'caricare la polizia', di 'fare un macello', profferendo le seguenti frasi: 'Dal momento in cui ci mettiamo la mascherina perdiamo noi! Deve perdere lo Stato… La mascherina non ce la si mette! …Fa vergogna lo Stato. Fa vergogna la Polizia…Il Covid è la più grande truffa della storia di tutti i tempi. È stato creato dal Nuovo Ordine Mondiale per distruggere l’economia di tutti i paesi…è il simbolo della sudditanza al potere economico… io sto con chi vuole cacciare quel porco di Mattarella e quel maiale di Draghi'”.

Successivamente – afferma la Questura lombarda – ha manifestato l’intenzione di compiere in questo capoluogo un’ulteriore iniziativa, prevista per il 28 febbraio, pubblicizzata sui profili social con un post di chiara matrice antisemita: 'Milano domenica 28 piazza XXV Aprile ore 15 gran falò delle mascherine. Posizioneremo un’ara e bruceremo le maschere…il simbolo del potere sionista e massonico del nuovo ordine mondiale, di tutti i partiti italiani e del gruppo Bilderberg-Draghi'”.

Redazione

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