Il Nazionale

Cronaca | 23 giugno 2021, 18:25

Demolizione baracche abusive nel campo nomadi di Savona, stop nel pomeriggio. Due famiglie rifiutano sia gli alloggi proposti che l'albergo (FOTO e VIDEO)

Excursus dei fatti avvenuti alla Fontanassa dalle prime ore del mattino: una decisione che all'inizio della campagna elettorale farà discutere

Demolizione baracche abusive nel campo nomadi di Savona, stop nel pomeriggio. Due famiglie rifiutano sia gli alloggi proposti che l'albergo (FOTO e VIDEO)

Questo pomeriggio stop alla demolizione delle 4 baracche abusive rimaste che potrebbero però proseguire nei prossimi giorni.

Nel campo nomadi della Fontanassa a Savona dalle prime ora di questa mattina le ruspe erano al lavoro per demolire, su ordinanza del sindaco Ilaria Caprioglio, i manufatti che risultavano essere abusivi da qualche anno.

La prima cittadina aveva firmato proprio l'ordinanza nel dicembre del 2020 che disponeva la demolizione da parte dei responsabili dell'abuso di tutti i manufatti abusivi e privi delle condizioni per poter circolare sulla strade stradali (casette in legno o materiale prefabbricato, tettoie e servizi igienici) entro 15 giorni e se non fossero state rimosse sarebbe avvenuta la demolizione d'ufficio. 

E così è avvenuto oggi dopo il rinvio di fine gennaio, ma è stata una vera e propria doccia fredda per chi vive nel campo, visto che non erano stati avvisati dell'intervento avvenuto alla presenza della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, dei Carabinieri e della Polizia locale.

Anzi, erano già sul piede di guerra, perché dal prossimo 30 giugno il comune ha disposto la sospensione dell’erogazione dell’acqua nel campo, attualmente collegata in modo abusivo ad una bocchetta della protezione civile.

Con la tensione che non si è fatta attendere durante la mattinata, perché una famiglia si era chiusa dentro una delle abitazioni per evitare la demolizione e tre manufatti erano stati distrutti dalle ruspe.

35 attualmente le persone (con minorenni e una ragazza disabile) invece che dovranno essere ricollocate in altre abitazioni.

"Abbiamo concordato una soluzione abitativa alternativa ai manufatti abusivi, che sono stati demoliti, per 2 nuclei familiari di rispettive 12 e 3 persone. Per quanto riguarda, invece, gli altri due nuclei familiari composti da 10 persone parzialmente non residenti a Savona, non si è addivenuti a una soluzione in quanto hanno rifiutato sia la proposta di alloggio arredato sia la proposta di ospitalità alberghiera ha dichiarato il sindaco Ilaria Caprioglio che questa mattina aveva definito l'intervento 'un'attività necessaria, sussistevano problemi di sicurezza' - Nei prossimi giorni proseguirà l'attività di messa in sicurezza e di mediazione come ho provveduto a spiegare anche al Vescovo, nel corso di un incontro avuto questo pomeriggio".

All'incontro con il Vescovo Calogero Marino e il Prefetto Antonio Cananà era inoltre presente l'avvocato che tutela la posizione degli abitanti del campo Maria Gabriella Branca, Gian Maria Pace, tramite dei nomadi del campo, e Davide Carnemolla dei Migrantes. Era già stato fissato un incontro per discutere sulla questione del distaccamento delle utenze, ma in seguito agli ultimi avvenimenti si è discusso dei fatti avvenuti quest'oggi.

Intanto il mondo politico, come immaginabile, si è spaccato in due e in un periodo dove sta proprio prendendo vita la campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative, diversi esponenti stanno puntando il dito contro questa decisione che diventà cosi diritto un momento triste e "storico" per la città.

Nel 1994 il sindaco di allora Francesco Gervasio spostò i nomadi dalla zona del Priamar nel campo presente nei pressi della struttura sportiva. Una decisione che a più riprese in questi 27 anni ha creato discussione tra le diverse amministrazioni che si sono succedute. Un rimpallo di responsabilità che ha portato poi alla decisione di oggi. Che sicuramente farà discutere per molto molto tempo. 

 

Luciano Parodi

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