A gennaio 2020 la sua presentazione fu uno degli ultimi appuntamenti prima che esplodesse la pandemia, mentre ora è uno dei segnali di rinascita di Torino. Procede a passi svelti il cantiere della nuova Galleria d'Italia di Intesa Sanpaolo, in piazza San Carlo, nel cuore della città. Arriva dopo Milano, Napoli e Vicenza. Su una superficie di intervento di quasi 9000 metri quadri, con il cantiere che a pieno regime conterà su 150 operai. Tre livelli di scavo, oggi scanditi da macchinari, martelli pneumatici, mattoni e macerie.
LA QUARTA SEDE IN ITALIA
"Si tratta della quarta sede delle Gallerie d'Italia che vogliamo aprire entro aprile 2022, mentre entro luglio saranno completate le demolizioni - racconta Michele Coppola, Direttore Gallerie d'Italia presso Intesa Sanpaolo e Direttore Centrale Arte, Cultura e Beni Storici per Intesa Sanpaolo -. Si tratta di un luogo che sarà specializzato in fotografia, ma anche arte classica e moderna, con sotterranei immensi e trasformazioni incredibili anche di aree che non erano più utilizzati, senza spostare una sola scrivania. Quindi aggiungiamo attività, ri-funzionalizzando alcune aree. Caveaux, auditorium, il vecchio pensatoio: tutti luoghi che diventeranno cornice dell'arte e della cultura". Insieme alla Galleria, poi, riaprirà anche il caffè San Carlo e a lui si affiancherà un ristorante, il cui gestore sarà definito nelle prossime settimane. Uno stellato? "Chi lavorerà qui dovrà occuparsi della qualità del progetto e della forza, ma non è indispensabile. Di certo è una nostra ambizione". I temi dell'ambiente, della salute e dell'economia circolare saranno gli argomenti trattati. "Ma porteremo anche le collezioni già di proprietà della banca, oppure di altre istituzioni culturali. Sarà un luogo aperto al dialogo, così come alle scuole, visto che l'ingresso sarà gratuito fino ai 18 anni di età e alla cittadinanza in generale".
NEL CUORE SOTTERRANEO DELLA CITTÀ
Una lunga scala a gradoni sarà il passaggio per scendere sotto terra, dove proprio le scale diventeranno due, permettendo ai visitatori di addentrarsi ancora di più. "Diffondere cultura e contenuti significa seminare - dice l'architetto Alberto Bianchi - e dove farlo, se non sotto terra?". Tutto il cortile si abbasserà di dieci metri, si svuoterà e ospiterà arte e immagini. "È stata un'occasione importante di progettazione, per mettere in contatto le persone, mostrando loro spazi inaspettati, collegando piazza San Carlo con via Santa Teresa e via XX settembre. Vogliamo creare attrazione e connessione tra la gente".
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