Ancora interventi piuttosto complessi alla rete fognaria di Pegli. Da almeno dieci giorni, gli autospurgo di Ireti sono in azione in gran parte della delegazione, per risolvere alcuni problemi causati anche da uno stato complessivo delle condutture che è ormai ammalorato e che necessita di cambiamenti e di ammodernamenti di tipo radicale.
È un tema molto delicato, perché legato a tutto questo c’è il discorso della balneabilità dello specchio acqueo di fronte a Pegli, il tratto più ampio del Ponente genovese, insieme a quelli di Voltri e di Multedo.
Il sillogismo è piuttosto chiaro: se la rete delle acque nere funziona correttamente, le analisi di Arpal danno risultati conformi per quanto riguarda il mare della delegazione; se la rete delle acque nere non funziona correttamente, possono esserci parecchi problemi, come in effetti ci sono in questi giorni.
Ancora questa mattina, sul sito di Arpal, che viene costantemente aggiornato, le acque di fronte a Pegli risultano conformi, ma con qualità scarsa, mentre il tratto a Ponente e a Levante rispetto al torrente Rexello, è sempre ‘in attesa di classificazione’. Intanto, mentre gli autospurgo hanno operato e stanno operando in via Martiri della Libertà, in via Opisso, in via Argentina, sul lungomare di Pegli e, da un paio di giorni, in via Vianson (con qualche disagio alla circolazione veicolare), il capogruppo del Movimento 5 Stelle al Municipio VII Ponente, Massimo Currò, torna a pressare (giustamente) sulla questione e scrive una mail che ha per destinatari l’assessore comunale all’Ambiente, Matteo Campora, la Sezione Ambiente della Polizia Locale, il presidente del VII Ponente, Claudio Chiarotti, e tutta la Giunta Municipale.
Secondo Currò, che da anni si batte per una completa balneabilità di tutta Pegli, compresi quindi i tratti ancora interdetti, “dai rilevamenti Arpal, i tratti di Multedo e lungomare di Pegli sembrano esser rientrati, chissà per quanto ancora, mentre la zona del Rexello risulta ancora non conforme. Ho fatto un sopralluogo dal torrente Rexello: non sono un tecnico, ma ho potuto constatare che la foce del torrente è asciutta e da lì pare non vi siano miasmi. Però le acque continuano a essere non conformi, proprio in piena stagione. Quindi c’è da capire da dove arrivino questi sversamenti che ormai sono un incubo per tutta la delegazione. Capite bene che dopo tutto quello che si è passato a causa della pandemia, ora che la gente ha voglia e può uscire, ritrovarsi con acque non conformi con la balneazione interdetta nel mezzo della stagione balneare è un bel danno economico e morale”.
Quindi, aggiunge il consigliere municipale pentastellato, “c’è la questione dei miasmi, veramente insopportabili. Basta andare a vedere sui social, sui gruppi di Pegli, che cosa lamentano le persone. In zona via Piandilucco, via Opisso, via Pallavicini, zona Rexello (anche se il torrente sembrerebbe a posto) non si respira dall’odore nauseabondo di fogna. È da giorni che questa situazione va avanti. La situazione è fuori controllo e noi, insieme a cittadini, volontari e comitati, stiamo cercando di capire dove e come, ma non è compito nostro e ci troviamo a vivere in una ‘cloaca a cielo aperto’. Non vorrei che il problema venisse sottovalutato, ma vi assicuro che sto descrivendo perfettamente la sensazione che sta provando la cittadinanza”.
L’appello da parte di Currò, l’ennesimo in questo senso, è assai chiaro: “Qui c’è bisogno di un intervento vero e definitivo. Ormai scrivo quasi per disperazione, ma vivere in una tale situazione di degrado per me, come cittadino in primis, non è proprio accettabile. Chiedo un riscontro perché il danno economico, di immagine e morale del quartiere rischia di sfociare in azioni nelle sedi opportune da parte dei cittadini e delle attività economiche”.
Intanto, in via Vianson i lavori proseguono, all’altezza del civico 2. Chiusura della strada dalle 8 alle 20, il cartello indica la fine dei lavori per il prossimo 2 luglio.
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