Chiara Appendino continua ad abbracciare la "rivoluzione gentile" di Giuseppe Conte all'interno del Movimento Cinque Stelle. Lo ha ribadito ancora una volta - ospite in televisione della trasmissione L'aria che tira, di La 7 - parlando del presente e del futuro dei grillini. O di quel che stanno diventando. "Non avere avuto una leadership chiara dopo il passo indietro di Luigi Di Maio nell'ultimo anno e mezzo ha influito sull'effetto che il Movimento può avere avuto sul governo, ma anche sulle Amministrative nelle città". Ma proprio sulle Amministrative è il momento di togliersi qualche sassolino dalle scarpe, mettendo nel mirino anche il vincitore delle Primarie del centrosinistra, Stefano Lo Russo.
"Niente candidato unico per scelta del Pd"
Proprio sulle Comunali ormai alle porte, la sindaca uscente ribadisce: "Non mi ricandido, ma ho cercato di costruire un percorso su Torino con una proposta innovativa, anche con l'appoggio di Giuseppe Conte. Abbiamo cercato un progetto civico anche con parte di quel centrosinistra che ha sostenuto Conte. Non è stato possibile per volontà del Pd e loro sono andati avanti con le Primarie. Ora abbiamo due candidati validi. Non sarà una Caporetto e possiamo arrivare al ballottaggio".
Proprio sulle Primarie, la sindaca non risparmia una puntura: "Non mi stupisce il risultato delle Primarie: si percepiva la mancanza di voglia di partecipazione, soprattutto nelle periferie e nei mercati dove siamo andati spesso". Quindi, ora che ciascuno va per la sua strada - nella ex maggioranza-Conte - è impronosticabile un'intesa futura. "Al secondo turno non è una questione personale tra me e Lo Russo: un accordo non costruito in mesi non si può costruire in dieci giorni tra primo turno e ballottaggio. E' solo uno scambio di poltrone. Gli elettori faranno la scelta che meglio credono".
Vincolo doppio mandato: "Valga solo all'interno della stessa istituzione"
Altro tema caldo, almeno per la propria "attualità" personale, è il vincolo del doppio mandato. E Appendino ribadisce: "Una delle difficoltà che ho avuto, soprattutto all'inizio di questo mio mandato da sindaco, è stata l'assenza di una classe dirigente pronta. Il tema delle competenze e della maturazione di una classe dirigente c'è. Sul vincolo del secondo mandato, la mia opinione è che dopo dieci anni di governo è bene che ci sia un ricambio, ma non bisogna disperdere certi profili. Serve un punto di equilibrio: il doppio mandato valga, ma solo all'interno della stessa istituzione".
Conte e il futuro: "Non è sopravvivenza, ma responsabilità"
Ma il futuro del Movimento (e di Chiara Appendino) ha confini superiori a quelli torinesi. "E' un bene l'accelerazione impressa da Conte e io, che ho vissuto il Movimento fin dall'inizio, devo riconoscere che con il tempo abbiamo imparato a mediare, per ottenere risultati: temi importanti come ambiente o sociale, sia a livello locale chee nazionale. La strada è tracciata: ora bisogna chiudere il percorso in vista delle Amministrative".E a chi parla di un Movimento che cambia per restare in sella, Appendino replica: "Non è una logica di sopravvivenza: siamo nati nelle piazze, siamo entrati nelle istituzioni e ci siamo presi la responsabilità di governare. La responsabilità è quella di cercare di incidere nell'agenda politica, anche a costo di alcuni cambiamenti, ma è normale per un movimento che non ha più di 10 anni di età alle spalle. Rotture? E' normale, in una fase di questo genere. E' politicamente più facile togliersi dal Governo e tornare alle origini. Più coraggio serve rimanere al governo, anche a costo di fare errori".
E conclude: "Una forza che ha la maggioranza relativa in un governo è giusto che si impegni per portare avanti l'agenda Draghi. Sostengo tutt'oggi che si stia nell'esecutivo, facendo la nostra parte in un momento di enorme difficoltà".
Commenti