Il Nazionale

Cronaca | 03 giugno 2021, 12:15

Vado, sversamento di percolato dalla discarica del Boscaccio: EcoSavona individuata come responsabile

I carabinieri Forestali e i tecnici Arpal hanno avviato il monitoraggio sullo stato chimico ed ecologico delle acque e le valutazioni circa l’entità del danno all'ambiente

Vado, sversamento di percolato dalla discarica del Boscaccio: EcoSavona individuata come responsabile

A seguito dell'attività di indagine condotta congiuntamente, i carabinieri Forestali di Savona e i tecnici di Arpal, hanno individuato quale responsabile dello sversamento di reflui nel reticolo idrico superficiale, il direttore tecnico della società EcoSavona srl che gestisce la discarica dei rifiuti solidi urbani del Boscaccio, situata nel comune di Vado Ligure.

Nella mattinata dello scorso 23 maggio per la verifica di quanto puntualmente segnalato da un privato cittadino nei pressi del ponte sul torrente Segno, all’incrocio tra via Piave e via Bertola, i carabinieri di Vado Ligure, assieme ai tecnici Arpal e ai colleghi della tutela Forestale, hanno partecipato alla prima fase degli accertamenti conseguenti allo sversamento di percolato nel rio Mulini. 

I Forestali e Arpal hanno proseguito nei giorni successivi con una serrata attività di perlustrazione e verifica dello stato dei luoghi al fine di ricostruire i fatti ed individuare i responsabili dell’accaduto. In differenti sezioni dei corsi d’acqua interessati dalla contaminazione, i tecnici hanno provveduto a prelevare campioni da sottoporre ad analisi e non solo per stabilire la natura e tipologia del rifiuto immesso nelle acque superficiali, quanto per garantire il monitoraggio delle condizioni ambientali dei corsi d’acqua interessati e raccogliere elementi utili a valutare l’entità del danno prodotto alle matrici ambientali interessate.

Gli intervenuti hanno verificato che i reflui di colore scuro presenti nelle acque del rio Mulino provenivano da un tombino di ispezione posto sulla linea di scarico della discarica del “Boscaccio”. Tale condotta, che raccoglie esclusivamente gli scarichi dell’impianto per recapitarli nella rete fognaria, era evidentemente insufficiente a veicolare il percolato in transito, e questo una volta fuoriuscito dal tombino si riversava nel vicino rio Mulini.

Dopo aver percorso per un tratto di circa 1500m l’alveo del rio, le acque contaminate confluivano nel torrente Segno, dirette verso la costa. Per tale motivo era stata emessa l'ordinanza comunale (di recente revocata, come anticipato dalla nostra redazione LEGGI QUI) che vietava l’accesso al letto del Segno e la balneazione per un tratto di costa adiacente alla foce, di recente revocata.  

I controlli sul territorio hanno permesso di accertare che la tracimazione del percolato dal tombino, posto circa 30 metri al di fuori del perimetro della discarica del Boscaccio, era stata causata dall'occlusione della tubazione che veicolava i reflui della discarica nella pubblica fognatura, originata dalla presenza di materiale sedimentato all'interno della stessa condotta.

"Ancora una volta si assiste ad un pericoloso rimpallo di responsabilità tra il gestore della discarica e quello del depuratore consortile di Savona (Consorzio Depurazione Acque), laddove l’esecuzione di doverosi e regolari interventi di verifica della funzionalità delle condotte e conseguenti interventi di manutenzione avrebbero impedito l’occlusione che è stata rimossa solo conseguentemente alla dispersione dei reflui nei corsi d’acqua" si legge nella nota diramata dai carabinieri Forestali. 

 

Redazione

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