"La situazione dei clochard in piazza Statuto è ormai diventata insostenibile. Sono in tre di base fissa qui, ma poi ne arrivano altri: una sera ne abbiamo contati 15. E sono sempre ubriachi, insultano i passanti, non capiscono l'italiano e comunque non sono disposti al dialogo. Urinano in strada e lasciano sporcizia in giro. I residenti si sentono minacciati e noi commercianti non sappiamo come fare". A descrivere così la situazione in piazza Statuto è Francesco Servetto, titolare dell'EnoDolceria, uno storico esercizio commerciale della zona. I clochard, che un mese fa erano stati "sfrattati" da un'altra zona della piazza, accanto alla banca Unicredit, anche grazie al posizionamento di alcuni "panettoni" di cemento, che poi il Comune aveva ordinato di rimuovere, ora si sono piazzati lì, proprio di fronte all'Enodolceria e a un negozio di telefonia Wind, all'altezza del civico 14. "Entrano nei cortili dei palazzi dove lasciano rifiuti e cocci di bottiglia, o vanno dentro i negozi a importunare i clienti. Oltre, naturalmente, a disturbare i passanti. Molti clienti della pizzeria, che fino ieri potevano stare soltanto nel dehor, si sono rifiutati di sedersi o si sono dovuti alzare", spiegano i commercianti.
"E' incredibile che venga permesso tutto questo", si era lamentato sui social Alberto De Reviziis, titolare di un negozio poco distante ma assiduo frequentatore della piazza. "I barboni scacciati dal lato Unicredit si sono accampati sull'altro lato dei portici - ha scritto sulla pagina Facebook "Torino dopo Appendino" - Dormono, bivaccano, bevono, orinano, si masturbano. Oltre ai letti hanno portato anche una sedia. Ieri notte in preda ai fumi del tavernello hanno lanciato bottiglie contro le vetrine e apostrofato i passanti. I cittadini sono esasperati e c'è già chi invoca le ronde. Cosa aspetta la sindaca a ripristinare igiene e ordine?".
Un allarme condiviso dal titolare dell'EnoDolceria, che però ci tiene a precisare: "Il problema non sono i senzatetto di per sé. Perché le persone con problemi ci sono e vanno aiutate. Conosciamo diversi clochard e proprio qui in piazza ce n'è uno molto gentile, educato, che ogni tanto ci chiede un aiuto e che è diventato ormai un simbolo del quartiere, perfettamente integrato nonostante le sue difficoltà personali. Come lui tanti altri. Ma questi che ci creano problemi sono un'altra cosa. Davvero come commercianti cerchiamo di tenere pulita la piazza, che è centrale e bellissima. Ma il dialogo con loro è impossibile e non hanno minimamente intenzione di farsi aiutare. Il problema non si risolve però con i 'panettoni' o spostandoli di qua e portando il problema da un'altra parte. Il Comune deve intervenire con decisione. Esistono strutture dove questa gente potrebbe essere aiutata. Ma se non ci vanno spontaneamente, bisognerebbe portarceli. Non vorremmo che la minacce che dobbiamo subire quotidianamente poi si trasformino in gesti più eclatanti. Ci sono residenti con figlie giovani o persone sole, che hanno paura a passare di notte sotto questi portici. O la stessa ragazza che lavora nel negozio qui a fianco ed è sola che ci chiama quando è in difficoltà per l'insistenza di queste persone. Insomma, ci appelliamo alla sindaca Appendino perché la situazione venga risolta definitivamente".
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