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Sport | 16 maggio 2021, 22:20

VIDEO. "E facci un gol, Giulio Ebagua facci un gol": nel coro del Pont Donnaz ci sono la bellezza e la forza del calcio

Le incredibili immagini dei giocatori valdostani che grazie al 51° gol biancorosso di Giulio sono primi in classifica arrivando dall'Eccellenza fanno il paio con quelle dei tifosi giunti a Gozzano per sostenere il Varese da una collinetta dietro la porta: questo è il calcio pane e salame che ci piace, queste emozioni sono tutte per loro, custodi di una fede

VIDEO. "E facci un gol, Giulio Ebagua facci un gol": nel coro del Pont Donnaz ci sono la bellezza e la forza del calcio

“E facci un gol, Giulio Ebagua facci un gol. Giulio is on fire": il coro ormai virale esploso sul pullman che riportava in Val d'Aosta il Pont Donnaz dalla Liguria, dove aveva vinto 3-0 a Lavagna, rappresenta un inchino e un inno al 51° gol dell'attaccante nigeriano in biancorosso (leggi QUI la cronaca e QUI le pagelle) con cui al 95' ha fermato il il Gozzano permettendo ai valdostani (con due gare in più) di essere primi da neopromossi. Sogno impossibile la promozione in serie C? A volte, i sogni fanno ancora la differenza.

Quello del Pont Donnaz è un inno alla gioia, un inno di sfida, un inno al calcio, un inno di felicità di chi sta bene assieme. È un riconoscimento a Giulio Ebagua non per il gol ma per il fatto di essere quello che è, altrimenti non avrebbero cantato il suo nome. Serie B o serie D, conta il "marchio" di fabbrica, il gesto atletico, la potenza, la precisione, la tecnica, il fiuto, l'istinto killer e la facilità di gonfiare la rete di testa, di piede, di forza, da fermo, da lontano, da sopra, da sotto, davanti, da dietro con quell'unicità dell'attaccante nigeriano di rendere essenziale e speciale, mai banale, un gol.

Il coro del Pont Donnaz in pullman e la gioia dei tifosi del Varese sulla collinetta di Gozzano, una "sorellina" della collina di Besozzo che nel 2015 conteneva 1.000 tifosi per l'esordio in Eccellenza. Quando Ezio Rossi, che in tribuna da squalificato e tarantolato somiglia un po' a Sannino soprattutto per la capacità di portare bene quasi fosse tutto scritto, dice che nessuno in serie D può schierare come 12° uomo il pubblico del Varese (leggi QUI) e la sua assenza al Franco Ossola è stata il motivo di tante sconfitte, dice cose molto vere che non sono richieste ma genuine, visto che il pubblico non c'è e non può neppure applaudirlo.

Come è spontanea la capacità di Gianni Califano di soffrire come un cane e gioire come un bambino dietro la rete di Gozzano e sulle tribune di tutti i campi a ogni gol e ogni azione del Varese (per valutarlo davvero come ds andrebbe forse lasciato libero di agire non per alcuni mesi ma almeno per un paio di stagioni, come è successo per anni a Prato). O come lo è, soprattutto, il tifo di chi ha piantato una bandiera e affisso uno striscione biancorossi in cima a una collinetta dello stadio di Gozzano e, da lì, ha iniziato a sostenere la squadra con un'intensità e un'emozione che crescevano più s'avvicinava la fine, con il Varese sotto di un gol. 
Questa giornata è tutta per loro, custodi di una fede.

Andrea Confalonieri

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