C’è solo una possibilità, quella dell’ex convento dei frati ‘Maristi’, messo a disposizione dalla Diocesi, per un eventuale centro di accoglienza per migranti a Ventimiglia.
E’ questa l’unica novità, almeno per ora, scaturita dal summit che si è svolto questa mattina nella città di confine, tra il Sindaco Gaetano Scullino, il Prefetto Michele Di Bari (arrivato da Roma con una delegazione del Ministero dell’Interno) oltre alle forze dell’ordine provinciali e cittadine.
Nessuna decisione presa, quindi, se non quella di un rafforzamento dei controlli, sia in città che sulle vie di comunicazione dei flussi migratori, come i treni e altro. Il Sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino, ha così commentato l’incontro di oggi: “Ringrazio il Prefetto Di Bari, al termine di un proficuo incontro nel quale abbiamo anche analizzato l’ottimo lavoro delle forze dell’ordine. Abbiamo chiesto un maggiore controllo della città, dove i flussi migratori aumentano anche se i respingimenti sono diminuiti. Ci hanno garantito un rafforzamento dei controlli sul tratto ferroviario tra Genova e Savona e, quindi, ci sono tutte le buone prerogative per la stagione estiva. Cercheremo tutti insieme di migliorare la questione sicurezza”.
Il Prefetto Michele Di Bari ha evidenziato un calo dei numeri, relativi al fenomeno migratorio, in particolare quelli di respingimenti dalla Francia, ma ha escluso la possibile nuova creazione di un centro di accoglienza: “C’è una valutazione complessiva del dispositivo di controllo dei flussi migratori, che non passa di certo attraverso un centro di accoglienza o transito ma dall’attività di controllo, già posta in essere mesi fa, che ha dato lusinghieri risultati. I nostri numeri ci parlano di un dimezzamento dei respingimenti dalla Francia, ovvero passati dai 150 a circa 60 attuali. Ci sono controlli continui sui treni, per i controlli di chi viaggia, in particolare tra gli irregolari. Oggi, con l’Amministrazione, il Prefetto, il Questore e le forze dell’ordine, abbiamo insieme elaborato un ulteriore dispositivo per rafforzare i controlli e porre in essere una serie di iniziative per mettere in campo maggiore sicurezza. Il fenomeno migratorio non esige mai una risposta, ma serve una serie di misure, tra le quali anche un centro di transito ha delle peculiarità e voglio ringraziare per la disponibilità di un sito. In attesa di questo abbiamo posto l’accento sui dispositivi di controllo e verifica, per fornire dati numerici certi sulle persone irregolari e non quelle che possono circolare liberamente sul territorio nazionale”.
Il sito proposto dal Vescovo, quello dei frati ‘Maristi’, avrebbe bisogno di due anni per una serie di interventi, quindi al momento non si parla assolutamente di un eventuale centro di transito o accoglienza.
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