"Sono profondamente amareggiato ed enormemente dispiaciuto". Il sindaco di Chivasso, Claudio Castello, commenta così la maxi operazione "Platinum-Dia" contro la ‘ndrangheta che ha portato all'arresto, nella giornata di mercoledì 5 maggio, di 33 persone in Italia e Germania.
Tra le intercettazioni telefoniche, sarebbe emerso che uno degli arrestati, Giuseppe Vazzana, imprenditore chivassese avrebbe avuto dei contatti telefonici con l'attuale sindaco di Chivasso Claudio Castello, in carica dal 2017, per quanto riguarda l'acquisizione del Bar Nimbus, situato nel parco commerciale del Bennet. Inoltre, Vazzana si sarebbe rivolto al primo cittadino chivassese anche per ottenere l'acquisizione del campetto di calcio nel Campus delle Associazioni.
"Sono dolorosamente dispiaciuto, in quanto sono consapevole che il semplice accostamento del Primo Cittadino a soggetto coinvolto in fatti giudiziari di tale rilievo, hanno un riverbero tremendo sulla città che ho avuto l’onore di rappresentare in questi quattro anni, e per giunta, in un momento delicato come questo caratterizzato dall’emergenza pandemica - scrive Castello in una nota stampa -. Nell’esprimere la mia più totale e ferma fiducia nell’operato della Magistratura, voglio rassicurare la cittadinanza circa la mia onorabilità".
Sostiene che nella sua condotta "non c’è mai stato nulla al di fuori della legalità o che possa avere rilevanza penale".
"Sembra scontato ricordarlo - aggiunge -, ma durante una campagna elettorale si parla e si incontrano centinaia di persone: ciò avviene in tutte le tornate elettorali.
Ho fatto per anni il consigliere comunale, poi l’assessore ed ho sempre ricevuto i cittadini per dare risposte ai loro problemi. Il mio ufficio in municipio è sempre stato aperto ed il mio cellulare sempre a disposizione della cittadinanza. E’ il mio modus operandi".
Quindi continua: "Questa vicenda mi ferisce terribilmente, e ancor di più la città. Città che amo e che da anni si batte e lotta in azioni di cittadinanza attiva contro le mafie e di contrasto ad ogni forma di illegalità. Ho sempre agito nell’esercizio della funzione pubblica in nome della tutela dell’interesse generale, sopportando sacrifici personali e chiedendo sforzi importanti anche alla mia famiglia. Ho un’unica priorità, una priorità assoluta: la fiducia dei cittadini chivassesi nei confronti di chi li amministra".
"Sono una persona perbene - conclude -, lavoratore e appassionato della vita della Città. Nulla di più".
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