Dalla Protezione Civile nazionale stanno arrivando i soldi per l'alluvione del 2 e 3 ottobre ottobre 2020. Il primo dato che balza all'occhio è la percentuale finanziata, molto bassa, rispetto a quanto chiesto dai singoli comuni. Un problema non da poco per i tanti piccoli comuni dell'entroterra ma non solo. Le ferite lasciate dal passaggio dell'alluvione sono ancora oggi ben presenti in valle Argentina e sulla costa. (QUI IL DETTAGLIO SULLA ZONA DI IMPERIA E PER L'AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE)
Al momento la Protezione Civile ha riconosciuto al 100% solo le spese di prima emergenza, come l'acquisto di materiali, smaltimento e trasporto rifiuti per liberare pedonalmente delle strade, spese per carburante o per ripristinare in modo provvisorio i servizi essenziali. In questo caso di parla di poco più di 1.2 milioni di euro.
Discorso diverso per le somme urgenze, gli interventi principali. Ecco il dettaglio:
Badalucco - distruzione della condotta fognaria posta nell'alveo del torrente Argentina, subito a valle del ponte madonna degli angeli e danneggiamento della stazione di pompaggio e collettore fognari - 285mila euro di danni, riconosciuto 250mila;
Ceriana - interventi di pulizia e ripristino arginatura, su Rio Belando; danneggiamento dell'argine sinistro del torrente Armea e ristpristino viabilità; danneggiamenti sulla scuola - 485mila euro di danni, riconosciuto 175mila euro;
Molini di Triora - gli interventi su Gavano, il ripristino della viabilità - 2.5 milioni di euro di danni, riconosciuto 250mila euro;
Montalto Carpasio - ripristino banchina su strada comunale di accesso a una casa, crollo su via Sottocase, acquedotto su Montalto - 280mila euro di danni, riconosciuti 100mila euro;
Rocchetta Nervina - smottamenti, muri crollati, ripristino viabilità - 270mila euro di danni, riconosciuto 99mila euro;
Taggia - regione Bruxià, crollo dell'argine sul torrente Argentina e la viabilità alternativa - 490mila euro di danni, riconosciuto 250mila euro;
Triora - frane sul centro paese e sulle strade minori, danneggiamento della rete delle acque bianchi, dissesti, viabilità sulla strada Realdo Sanson - 485mila euro di danni, riconosciuto 250mila euro;
Santo Stefano al Mare - legni e rifiuti vari spiaggiati - 150mila euro di danni, riconosciuto 100mila euro;
Quindi a conti fatti, se si considera la sola zona da Santo Stefano al Mare fino al Confine, l'alluvione di ottobre ha causato, ai comuni, danni per 4 milioni 945mila euro ma ad oggi da Roma arriveranno 1 milione 474mila euro. Si tratta di poco meno del 30%. Il totale oggi approvato da Protezione Civile in questo secondo stralcio, è di 6.620.764,47 euro a fronte di un importo totale finanziato di 8milioni 200mila euro. Ad oggi sono stati approvati interventi e misure per 6 milioni e 650mila euro, con un importo non ancora programmato di 1 milione e 549mila euro.
I comuni nel frattempo hanno già iniziato ad intervenire in base alla disponibilità economica concessa dalle casse comunali. Queste prime somme rappresentano una boccata d'ossigeno per molte delle realtà sopracitate e si aggiungono in alcuni casi, ad altri fondi già ricevuti, però se si considera quanto tempo è passato tra l'evento di ottobre e il riconoscimento odierno dei finanziamenti sugli interventi principali, il rischio concreto è di arrivare alla prossima alluvione con molti cantieri ancora aperti. Un bel problema per le tante realtà coinvolte che oggi si trovano costrette a dover fare i salti mortali per fronteggiare le spese legate all'emergenza Covid e allo stesso tempo anticipare per quanto possibile le risorse necessarie per avviare i lavori ma senza senza sapere quando saranno concretamente completati.
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