“Il gioco legale è il gioco di Stato, legalizzato dallo Stato e combatte quello illegale: è un presidio”. Sono le parole pronunciate ad alta voce da un centinaio di manifestanti che, questa mattina, si sono ritrovati fuori dalla sede del Consiglio regionale per tutelare i loro posti di lavoro.
A rischio 3 mila posti di lavoro
La partita da giocare è quella della legge sul gioco, che la Lega vorrebbe modificare ma che trova la forte opposizione delle minoranze, delle associazioni e persino di alcuni partiti della maggioranza. La richiesta del comparto dei lavoratori del gioco legale è quella dell’abolizione della retroattività: “Oggi scendiamo qui in strada per la retroattività, perché venga abolita. Cancella i posti di lavoro di migliaia di lavoratori in Piemonte, sono tantissimi. Molti l’hanno già perso. Stimiamo siano 3.000 persone” spiega una rappresentante dei manifestanti.
Di fatto, la loro protesta è un assist alla Lega e alla sua proposta di modifica della legge introdotta nel 2016 dalla Giunta Chiamparino: “Siamo d’accordo con le modifiche chieste dalla Lega perché salvano posti di lavoro e tutelano la legalità, tutelano i più deboli. In questa legge non si parla di prevenzione, ma di proibizionismo. Che non risolve nulla”.
"Sì a nuove regole, no al proibizionismo"
I manifestanti si sono poi opposti alla proposta avanzata da Forza Italia di prorogare di un anno la legge: “No, la proroga deve essere fatta o per tutti o per nessuno: ci son aziende che da anni aspettano l’abrogazione della retroattività e si fa una proroga solo per quelli che hanno una scadenza nel 2021?”.
Nella giornata di ieri, invece, il Consiglio comunale aveva approvato un ordine del giorno per spingere la Regione a non modificare la legge sul gioco d’azzardo. E la sindaca Chiara Appendino oggi è di nuovo tornata sul tema:" Se c'è una battaglia che considero di civiltà e contro la quale credo nessuno - a partire dalla Politica - possa avere margini per sottrarsi, è quella contro il gioco d'azzardo patologico".
L'appello della prima cittadina è di andare avanti in difesa di "intere famiglie distrutte da una piaga letale", e di "madri, padri e figli" che raccontavano "di chi, a loro vicino, consumava in poche ore l'intero stipendio che li avrebbe sostenuti, senza avere la forza di chiedere aiuto e senza trovare qualcuno pronto a tendergli la mano".
I manifestanti verranno ascoltati dal Consiglio regionale, oggi tornato a riunirsi in presenza.
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