Il Nazionale

Politica | 25 marzo 2021, 20:02

Parrucchieri e centri estetici, l'abusivismo corre sul web. Sacco promette: “Task force con Prefettura e Questura”

Le associazioni di categoria denunciano una situazione critica, con siti web e social pieni di offerte 'sospette'. La Polizia Municipale: “Senza certezze non possiamo intervenire, occorre segnalare”

Parrucchieri e centri estetici, l'abusivismo corre sul web. Sacco promette: “Task force con Prefettura e Questura”

In un periodo già drammatico a causa della pandemia e dalle relative chiusure  e restrizioni, ad aggravare ulteriormente la condizione di parrucchieri e centri estetici – e più in generale quella dell'intero settore benessere – è la sempre più diffusa piaga dell'abusivismo.

Nell'ultimo anno, infatti, si sono moltiplicati i casi di artigiani e non impegnati a svolgere i propri 'servizi' in modo del tutto incontrollato, in nero o senza il rispetto della minima misura di sicurezza igienico-sanitaria.

La denuncia delle associazioni di categoria e il problema del web

A denunciare una situazione sempre più critica sono le associazioni di categoria come CNA, Confartigianato e Casartigiani, che puntano il dito contro il proliferare di offerte sospette su siti web e social richiedendo a istituzioni e forze dell'ordine interventi immediati e più incisivi: “Si tratta - sottolinea Davide Padroni di CNA Torino di un fenomeno atavico che proviamo a contrastare da anni con scarsi risultati: è opportuno che gli organi di controllo facciano uno sforzo in più, a maggior ragione in questo momento di crisi. Individuare chi bara non è difficile perché esistono tante piattaforme online dove l'attività viene proposta e poi intrapresa in contrasto alle normative con il rischio di diffondere il virus; non ci illudiamo di sconfiggere tutto il sommerso ma chiediamo un segnale di vicinanza”.

A questo va ad aggiungersi la richiesta di riaprire al più presto: “Riteniamo - prosegue - ingiusto chiudere attività che rispettano protocolli rigidi e severi, ricevono solo su appuntamento e non creano alcun tipo di assembramento. A questo proposito, stiamo lavorando a livello nazionale per intervenire sui Dpcm”.

La promessa dell'assessore Sacco: una task force con Prefettura e Questura

Ad assicurare un'azione specifica è l'assessore al commercio della Città di Torino Alberto Sacco: “Dobbiamo – dichiara – intervenire con fermezza perché questo tipo di concorrenza sleale non è più tollerabile: comprendo il momento di difficoltà, che vale per tutti, ma non è questo il modo per risolvere i problemi. Come promesso, ho recentemente parlato con la Prefettura e la Questura di Torino, le quali si sono dimostrate disponibili a convocare le associazioni di categoria iniziando un percorso di collaborazione per analizzare la situazione con molta attenzione e capire come intervenire sull'abusivismo”.

Lo stesso Sacco, come richiesto anche dagli interlocutori, annuncia l'intenzione di impegnarsi in una campagna di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza per informare sui rischi delle attività svolte in modo non regolamentate.

Le raccomandazioni della Polizia Municipale: segnalate le presunte irregolarità

Fondamentale, nell'intercettare le presunte irregolarità, è anche il contributo della Polizia Municipale, che però mette in guardia tutti sulle modalità operative: “La vigilanza - spiega il responsabile del reparto commerciale Fabrizio Levriniè continua, ma quando l'esercizio abusivo viene svolto all'interno di abitazioni private deve essere accertato, non bastano le manifestazioni di intenti pubblicate sui siti internet o sui social network".

"Per questo, invitiamo le categorie interessate a segnalare le attività sospette e le piattaforme su cui vengono pubblicizzate, dando riferimenti precisi, ai contatti polizia.municipale@comune.torino.it e pmnpa@comune.torino.it.

Marco Berton

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