Alberto Cirio gli ha messo una mano sulla spalla e gli ha detto: “Corri ragazzo e facci vincere!”.
Lui, Paolo Bongioanni, capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, ha chiesto qualche settimana per sciogliere la riserva.
Ma chi si occupa di politica sa che la riserva non è mai l’interessato a doverla sciogliere, bensì le circostanze.
E se la richiesta a “Il Kaimano” (questo il nome di battaglia che Bongioanni si è scelto) di candidarsi a sindaco di Cuneo arriva dai piani alti della politica – da Roma passando per Torino – non potrà che dire di sì.
“In verità – confida – avevo altri progetti, ma non posso negare che le pressioni si siano fatte forti. So bene che quando si fa parte di una squadra non ci si può sottrarre, nonostante forse i nostri pensieri andassero in altra direzione”.
Quando parla di “altri progetti”, Bongioanni non si riferisce alla pesca subacquea (che pure ama), ma più probabilmente ad un’avventura parlamentare, considerato che è in larga parte merito suo la crescita di Fratelli d’Italia nel Cuneese.
É stato lui, infatti, pur insieme ai dirigenti del suo partito, a guidare la campagna acquisti che ha consentito a FdI di ottenere una presenza organizzativa capillare sul territorio.
Forte di questa sua capacità e dei risultati ottenuti, “Il Kaimano” pensava bastasse – quando, mesi fa, aveva fatto capolino l’ipotesi di elezioni politiche anticipate – per rivendicare un seggio alla Camera o al Senato.
Dalla capitale il coordinatore nazionale Guido Crosetto e da Torino il segretario regionale Fabrizio Comba, devono avergli spiegato che per arrivare a Roma occorreva guadagnarsi ancora altri galloni.
“Qui si parrà la tua nobilitate” gli hanno detto indicandogli il municipio di Cuneo, dove oggi Fratelli d’Italia, conta due consiglieri comunali, entrambi transfughi: Massimo Garnero, eletto nelle fila di Forza Italia e Alberto Coggiola in quella dei Moderati.
Lega e Forza Italia, dalla Granda, pare non abbiano da eccepire a cedere il passo ai Fratelli d’Italia, anche perché entrambi non dispongono di personalità con caratura tale da ambire a succedere all’attuale sindaco Federico Borgna.
Nonostante i rapporti tra i tre partiti del centrodestra non siano mai stati idilliaci, la consapevolezza è che non ci si può presentare divisi all’appuntamento elettorale amministrativo del 2022.
Lega e FI, nella prospettiva di sedersi a spartire il bottino, accetteranno dunque di buon grado che a fare il “frontman” dell’operazione sia “Il Kaimano”.
Restano residue possibilità che per il centrodestra possa scendere in campo qualche esponente delle categorie produttive, ma i big dei tre partiti sanno che per il sindaco di una città capoluogo di provincia occorre un profilo che sia anche politico.
Bongioanni un pensiero a Mauro Bernardi, presidente Atl Cuneo, l’ha fatto ma è verosimile che se l’imprenditore deciderà di tuffarsi nella mischia elettorale, lo farà candidandosi sindaco a Borgo San Dalmazzo, città nella quale è già stato amministratore, piuttosto che a Cuneo.
Sarà comunque un centrodestra non solo partitico, ma con una decisa impronta civica, collegata al mondo produttivo cittadino quello che auspica “Il Kaimano”
Il paracadute regionale gli consente di giocare la partita con grinta e altrettanta disinvoltura.
Se vince e diventa sindaco di Cuneo riceverà allori, onori e gloria.
Se non dovesse farcela, gli resta pur sempre la consolazione del ruolo di presidente del gruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Lascaris.
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