L’ipotesi delle primarie per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra si avvia definitivamente verso il viale del tramonto. Sembrano essere arrivati a un muro contro muro gli esponenti del Partito Democratico torinesi e i vertici del partito nazionale, incontratisi oggi per discutere delle consultazioni comunali 2021.
Nello sprint elettorale, al netto di un centrodestra apparentemente già schierato ai nastri di partenza con Paolo Damilano, il centrosinistra pare essere fermo al dubbio amletico se scegliere il candidato sindaco della coalizione con le primarie o tramite una scelta politica. Le posizioni del Partito Democratico locale e nazionale sono in antitesi: da Roma si spinge per le primarie online da realizzare tramite una piattaforma pronta entro fine febbraio, a Torino la direzione metropolitana ha già sottoscritto un documento con cui rimandare la decisione a una scelta politica e “veloce”.
La riunione di oggi, infatti, arriva dopo lo scatto in avanti del segretario metropolitano del Pd Mimmo Carretta, che negli scorsi giorni aveva affermato di voler arrivare a una sintesi entro fine mese. Carretta, durante l’incontro che ha visto la presenza di Paolo Furia, Monica Canalis, Domenico Cerabona, Valerio Mazza e Raffaele Gallo, oltre a Nicola Oddati, responsabile iniziativa politica, Caterina Bini, responsabile enti locali, Chiara Braga, Marco Furfaro e Stefano Vaccari, ha difeso strenuamente la scelta di fermare le consultazioni.
A giocare in suo favore quella clessidra che rende impossibile fermare il tempo. Aspettare fino a fine febbraio la piattaforma online, con un periodo di prescrizioni, vorrebbe dire rimandare il voto per la scelta del candidato a metà marzo. Il centrosinistra torinese è perentorio nell’affermare di non avere tutto questo tempo a disposizione.
Ecco perché il fatto che i responsabili nazionali abbiano ribadito il riconoscimento dell’autonomia locale nel determinare il percorso per giungere all’individuazione del candidato sindaco e alla definizione della coalizione, gioca in favore della corrente torinese. Dal momento che la direzione metropolitana ha già votato un documento che imponeva una scelta imminente, le primarie sembrano quindi tramontare definitivamente.
L’ultima speranza di chi vorrebbe preservarle e utilizzarle per scegliere il candidato sindaco da contrapporre a Damilano rimane il rinvio del voto: rimandare le elezioni tra settembre e ottobre potrebbe consentire al Pd e alla coalizione del centrosinistra di avere più tempo. Di girare la clessidra e di farla ripartire da capo.
Difficile però che la decisione di un eventuale rinvio delle elezioni venga presa in tempi brevi. Ecco perché nel braccio di ferro tra Pd torinese e Pd nazionale, è facile che a predominare sia la corrente piemontese. A quel punto, i potenziali candidati sindaci del centrosinistra per Torino 2021 rimarrebbero Mauro Salizzoni e Stefano Lo Russo. Sullo sfondo, caldeggiato da parte dei parlamentari piemontesi, Andrea Giorgis.
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