Grave lutto per la città di Torino. Questa mattina è morto Fiorenzo Alfieri, per 25 anni assessore con le giunte di Novelli, Castellani e Chiamparino. Aveva 77 anni.
Alfieri era positivo al Covid ed era stato ricoverato prima all'ospedale Gradenigo e poi, due settimane fa, al Mauriziano, dove è spirato stamattina.
Alfieri era stato dirigente scolastico e poi docente universitario. Era entrato per la prima volta in Sala Rossa come consigliere comunale del 1975 e dall'anno successivo era stato assessore alla Gioventù, Sport, Tempo libero e Turismo, incarico ricoperto per 9 anni fino al 1985. Era stato poi assessore al Sistema educativo dal 1995 al 1997 per poi ottenere la delega alla promozione della Città fino al 2001. Con Chiamparino sindaco era infine diventato assessore alla Cultura: a lui si devono l'apertura del Mao, la riapertura di Palazzo Madama e Luci d'Artista, il completo rinnovamento del Museo dell'Automobile e lo sviluppo di Settembre Musica (poi MiTo), oltre alla nascita di Torinodanza e del Traffic Festival. Dal 2019 era presidente del Castello di Rivoli e dell'associazione Centroscienza Onlus.
"L'ultima volta che ho visto Fiorenzo - ha commentato proprio l'ex sindaco ed ex governatore Sergio Chiamparino - è stato qualche mese fa, dalle parti di piazza Vittorio: passeggiava mano nella mano con la sua Maria Teresa. Poi il Covid ha portato via anche lui ai suoi cari, agli amici, ai tantissimi estimatori che gli hanno voluto bene. Perdo un amico con cui parlare, un amico con il quale confrontarmi e anche, a volte litigare, era sempre interessante, utile, spesso persino piacevole. Fiorenzo è stato un amministratore illuminato, dotato di una visione della città che, fin da quando cominciò ad occuparsi dei giovani e poi del piano strategico di Torino, vera architrave della rinascita torinese del passaggio di secolo, fino ai suoi ultimi giorni, ha sempre avuto nella cultura uno dei suoi assi portanti. Per lui la cultura era concepita come ricerca della bellezza, come fruizione e come arricchimento del patrimonio culturale della città, la cultura era elemento fondante della comunità attraversi i musei, le grandi istituzioni culturali, le biblioteche civiche e la scuola".
"Una vita spesa per la nostra Torino non riassumibile in un tweet - ha scritto sui social la sindaca Chiara Appendino -: la morte di Alfieri lascia un grande vuoto a chiunque abbia avuto il piacere di conoscerlo e non solo. A nome mio e della città mando un forte abbraccio ai suoi cari".
"In questo momento doloroso ci uniamo al cordoglio della famiglia per la scomparsa di Fiorenzo Alfieri, che ha incarnato un’epoca all’interno della storia di Torino. È una perdita per la politica, ma anche per il mondo culturale al quale ha dedicato buona parte della sua vita con impegno e con grandi competenze", ha scritto invece il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, con l’assessore alla Cultura Vittoria Poggio.
"La notizia della scomparsa mi rattrista molto. Si tratta di un lutto per la città ma anche per la politica e per la cultura. Alfieri è sempre stato un interprete di istanze all’avanguardia - ha invece commentato l’assessore regionale Fabrizio Ricca -. Mi unisco al cordoglio della città, dei piemontesi e dei suoi cari per questa perdita".
Il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Stefano Lo Russo, ha invece scritto: "Anche a nome dei colleghi del gruppo consiliare del PD esprimo le mie più sentite condoglianze ai famigliari di Alfieri. Fiorenzo è stato uno dei più grandi assessori alla Cultura che la Città di Torino abbia mai avuto. Appassionato, colto, lungimirante e a tratti visionario".
"Si è spento un maestro ma la luce rimarrà per tutti e tutte. Al compagno, al pedagogo, all’assessore. Ciao Fiorenzo", ha invece scritto Marco Grimaldi, consigliere regionale di Luv.
"Un uomo buono e un politico capace di visione che si distinse per l'amore verso Torino". Così si è espresso su Alfieri Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti. "I periodi in cui guidò il Commercio e la Cultura sono da considerare fra i più intensi e produttivi di idee e di risultati nella storia recente di Torino. Mi limito a ricordare l'impulso che diede alla trasformazione di una parte di città che sembrava condannata al degrado e che invece è rinata: mi riferisco al Quadrilatero".
Sarà possibile portare l'ultimo saluto a Fiorenzo Alfieri nella Sala Marmi di Palazzo di Città, dove sarà allestita la camera ardente. La decisione è stata assunta dall'Amministrazione comunale in accordo con la famiglia Alfieri. Nelle prossime ore saranno resi noti il giorno e gli orari della camera ardente.
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