No Tav, disordini in Val di Susa tra manifestanti e forze dell'ordine: feriti un poliziotto e un finanziere

Non si arresta l'ondata di protesta in Val di Susa, nei pressi del cantiere della ferrovia ad alta velocità Torino-Lione. Secondo fonti della questura di Torino, un gruppo di circa 250 attivisti, mentre percorreva il sentiero gallo-romano, ha lanciato petardi e bombe carta contro le forze dell'ordine, che hanno risposto con i lacrimogeni.

La polizia ha allertato i vigili del fuoco per il rischio incendio dovuto al lancio dei petardi.

Gli attivisti No Tav, tutti incappucciati, si sono sparsi nei boschi attorno al cantiere Tav di Chiomonte, occupando vari sentieri della Clarea. Il tentativo dell'area oltranzista dei No Tav è di superare, aggirandoli, gli schieramenti di polizia e carabinieri per poi raggiungere così le recinzioni del cantiere di Chiomonte.

Nel corso degli scontri, si sono registrati due feriti tra le forze dell'ordine, un agente di polizia e un militare della guardia di finanza.

"La Valle di Susa non può essere ostaggio di un gruppo di estremisti che imperversa con azioni illegali ed attacchi alle forze di polizia", ha commentato il presdiente del Consiglio regionale Stefano Allasia. "Non è accettabile leggere ogni volta che c’è una manifestazione  intorno al cantiere della Tav ad un bollettino di guerra. A provocare questi continui disordini sono dei delinquenti, e come tali devono essere trattati. Chiedo al Governo nazionale di uscire dall’ambiguità e di intervenire duramente per mettere fine a queste continue violenze. La Tav è un’opera strategica per il Piemonte e per l’Italia  decisa democraticamente che porterà benefici all’intero Paese. Ringrazio ed esprimo ancora una volta massima solidarietà alle nostre forze dell’ordine".