Cartellino giallo per Torino proprio nel primo giorno di ingresso della regione nell'agognata "zona gialla", che di fatto ha dato il via libera agli spostamenti tra comuni e allargato le libertà di spostamento dei singoli. Il problema è che in centro, a Torino, si sono subito create lunghe code davanti ai negozi per lo shopping natalizio, ma anche assembramenti nelle vie principali tra persone a piedi.
Per questo è arrivata l'ammonizione da parte del governatore del Piemonte, Alberto Cirio: "Il rispetto delle regole - ha detto, intervistato da Sky Tg24 - non può dipendere solo dagli eventuali controlli, ma dipende soprattutto dal senso di responsabilità di ciascuno di noi". "Siamo sabaudi - ha aggiunto Cirio - abbiamo il senso di responsabilità istituzionale nel sangue".
Dopo ver specificato che si sente "felice" che si possa ritornare a una sorta di "nuova normalità", soprattutto per le attività ne hanno necessità, il governatore ha chiosato: "Non possiamo però sprecare questa opportunità, ripetendo gli errori fatti la scorsa estate. Dobbiamo essere rigorosi nel rispettare le misure anti contagio".
Alla voce di Cirio si affianca però quella del Codacons, che va giù molto più pesante. "Visto che la situazione è questa - spiega all'Ansa il presidente Carlo Rienzi - abbiamo chiesto al prefetto di istituire il numero chiuso nelle vie dello shopping di Torino". "Oggi - conclude Rienzi - si è vista in città una generalizzata violazione degli obblighi su distanziamento e la presenza di molte persone che circolavano senza mascherina o con le mascherine abbassate. Per questo nelle vie centrali va limitato l'accesso al pubblico in base alla capienza e alla dimensione delle strade e intensificando i controlli e le multe nei confronti dei trasgressori. Se nei prossimi giorni si assisterà ad altri assembramenti, il Comune sarà denunciato per concorso il epidemia colposa e reati contro la pubblica salute".
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