Doppia vittoria per il Consiglio Federale ed il Parlamento in occasione della tornata referendaria svoltasi ieri in Svizzera.
Bocciata la richiesta dell’iniziativa popolare che – invitando a votare SI alla domanda “Volete accettare l’iniziativa popolare ‘Per imprese responsabili – a tutela dell’essere umano e dell’ambiente’?” intendeva introdurre nuovi obblighi legali più severi: in particolare esigendo che le aziende svizzere controllino il rispetto delle norme umane e ambientali da parte delle loro filiali, dei loro fornitori e dei loro partner commerciali. Con la vittoria del SI le aziende elvetiche avrebbero dovuto adottare misure per rimediare alle eventuali infrazioni; se del caso, avrebbero potuto essere ritenute responsabili anche delle infrazioni commesse dalle loro filiali e dalle aziende che controllano.
Il testo non ha infatti ottenuto la richiesta maggioranza dei Cantoni che - trattandosi di una modifica della Costituzione, necessitava della doppia maggioranza dei votanti e dei Cantoni per essere approvata.
Bocciata anche la richiesta che – con la domanda “Per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico?” intendeva vietare il finanziamento di tutto il materiale bellico, senza distinzione. Vicendo il SI sarebbero vietati non solo la concessione di crediti alle aziende che producono armi ma anche la detenzione di azioni e prodotti finanziari legati ad aziende che producono materiale bellico. Nota bene: l’iniziativa considera produttore di materiale bellico ogni azienda che realizza oltre il 5% della sua cifra di affari annua dalla produzione di armi.
Pur comprendendo le motivazioni del comitato d’iniziativa, Consiglio federale e Parlamento ritengono che l’iniziativa non garantirebbe la diminuzione della produzione di armi, né il numero di conflitti nel mondo. Inoltre, le conseguenze economiche e finanziarie per la Svizzera sarebbero dannose, così come per la previdenza vecchiaia e l’AVS/AI - che vedrebbero ridursi le loro possibilità d’investimento -, o per l’industria e le PMI - che secondo i criteri dell’iniziativa potrebbero venir considerati produttori di materiale da guerra e di conseguenza privati di finanziamenti.
Anche qui il testo non ha ottenuto la maggioranza dei Cantoni.
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