Poche centinaia di euro, qualche moneta di fondo cassa e alcuni pacchi di merendine: è questo il bottino dei ladri che, questa notte, hanno fatto irruzione nella scuola primaria “Muratori” di Via Ricasoli 30 a Torino. Gli stessi sono stati fermati e arrestati questa mattina, con la refurtiva in auto, da una volante della polizia.
A preoccupare di più sono, però, le conseguenze sulle strutture scolastiche: “I ladri - spiega il dirigente dell'Istituto Comprensivo “Ricasoli” Oscar Maroni – sono riusciti ad entrare sfondando una delle finestre senza grata al pian terreno. Fortunatamente gli oggetti di valore sono salvi ma i segni dello scasso sono evidenti con porte divelte, arredo ribaltato e materiale didattico messo in disordine; il furto reale è praticamente nullo, ma i danni ammontano a migliaia di euro”.
Resta lo stupore per un gesto così insensato ai danni dell'istruzione, settore tra i più colpiti dall'emergenza Covid-19: “Tutto questo – prosegue Maroni – dimostra la totale incapacità di mettere in relazione le azioni rispetto alle conseguenze causate: interrompere le attività didattiche per sanificare i locali e rimettere tutto in ordine ha causato un danno enorme rispetto ai beni rubati. Forse si aspettavano di trovare qualcosa in più”.
Non sono escluse, nell'immediato futuro, anche azioni legali: “Con il presidente del Consiglio d'Istituto e i sindacati - conclude – stiamo valutando il coinvolgimento di un avvocato per far costituire parte civile sia i genitori che i docenti, figure maggiormente danneggiate da quanto accaduto. Questo vuole essere anche un gesto simbolico per non lasciare da sola la scuola e far capire all'opinione pubblica che dietro alla stessa c'è una comunità fatta di tante persone”.
Ad appellarsi al senso di comunità è anche un genitore: “Il saccheggio di una scuola - commenta – dimostra disperazione o una totale mancanza di senso del bene comune; mi auguro che questo fatto possa aprire una riflessione critica sull'argomento”.
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