Nella Torino che guarda alle elezioni comunali del 2021, tra le file del centrosinistra avanza il nome di Gianna Pentenero. Un'ipotesi di peso, fino ad ora rimasta sullo sfondo, quasi in disparte, ma tornata di stretta attualità grazie al passo in avanti compiuto questa mattina dall'ex assessore della Giunta Bresso e Chiamparino.
Pentenero, dopo aver indossato il mantello del rottamatore, ha di fatto invitato le forze di coalizione di centrosinistra a rinunciare alle primarie come strumento per scegliere il candidato sindaco per le elezioni di Torino 2021: "Non potremmo realizzarle, basta guardare ogni giorno il bollettino. Credo che oggi serva un'assunzione di responsabilità che non può non portarci a considerare un percorso alterativo". Mentre il Partito Democratico pare tirare dritto, fermo nella volontà di provare in ogni modo a scegliere la figura da candidare tramite lo strumento partecipativo per eccellenza, da Pentenero è arrivato un appello ai segretari provinciali e regionali Mimmo Carretta e Paolo Furia: "Deve esserci una presa d'atto di tutti quanti. E' il caso di individuare un altro percorso per individuare il candidato sindaco della città di Torino. E' un tema complicato, che però non possiamo più permetterci di evitare".
In un contesto di emergenza sanitaria, con i prossimi Dpcm che potrebbero fugare ogni dubbio e far saltare una volta per tutte le primarie, Pentenero ha poi rinnovato la sua disponibilità a mettere a disposizione di Torino le proprie competenze e l'esperienza maturata nel corso del tempo: "Se al termine del dibattito la coalizione dovesse indicare il mio nome, sarei pronta a un'assunzione di responsabilità. Se mi chiedessero di mettere a disposizione le mie competenze e la mia storia, non potrei dire di no". Parole che pesano come un macigno e che sebbene non possano essere intese come una candidatura ufficiale, vanno interpretate come una disponibilità totale a scendere in campo per diventare il candidato sindaco di Torino del centrosinistra.
D'altra parte, come ricordato dalla stessa esponente dem, più persone in questi mesi le hanno chiesto di fare un passo avanti e di candidarsi. "Pensare di essere sindaco di Torino mi lusinga, ho apprezzato chi si è esposto per me" ha ammesso Pentenero. Secondo l'ex assessore, però, amministrare Torino oggi vorrebbe dire raccogliere una sfida comunque difficile, se non probante: "Il quadro è complicatissimo, sono stati persi molti appuntamenti importanti, abbiamo perso attrattività economico, culturale. I cittadini stanno patendo questa condizione. Abbiamo bisogno di una macchina che sia in grado di rispondere alle esigenze della città".
Al di là dei personalismi, secondo l'ex assessore regionale, è importante che il Partito Democratico torni a riprendere in mano la politica e ad anteporre temi e dibattito interno alla partecipazione popolare impossibile da garantire in questo contesto di pandemia. Nonostante l'acclarato appello a dare un maggior peso alla politica, Pentenero ha ribadito di non avere nessuna preclusione su ipotetici candidati sindaci civici: "Se un percorso di confronto dovesse portare a individuare nella figura del rettore Guido Saracco la persona che permetta di raggiungere l'obiettivo, sarebbe da irresponsabili non accettare questo ragionamento".
La sensazione è che si sia arrivati in prossimità di una resa dei conti. Un assist involontario alla "linea Pentenero" potrebbe arrivare dal prossimo Dpcm: quello che vieta in questo momento attività politiche in presenza e quindi capanelli, riunioni e raccolte firme, scade infatti 24 novembre. Un nuovo decreto potrebbe presto modificare gli effetti nel mese di dicembre. "Gli esiti di un nuovo Dpcm sembrano essere scontati" ha concluso Pentenero -. "Ecco perché il dibattito deve partire nel più breve tempo possibile". Magari riproponendo un ragionamento politico e nomi di candidati su cui convergere. Tra i petali di questa margherita, quello di Gianna Pentenero non può essere ignorato.
A stretto giro di posta, è arrivata questa dichiarazione da parte del Segretario Metropolitano Pd Torino Mimmo Carretta: "Sono uomo di partito, abituato a condividere ragionamenti e a tirare conclusioni nelle sedi opportune. Apprezzo il richiamo alla responsabilità, non vorrei però che passasse il messaggio - errato e ingiustificato - di un Partito che irresponsabilmente non si mette in discussione, dopo aver condiviso all'unanimità un percorso negli organismi dirigenti in cui, peraltro, siede autorevolmente anche Gianna Pentenero.
Infatti, nell’ultimo incontro abbiamo tutti insieme deciso di riaggiornarci al 24 di novembre per valutare la situazione e condividere, insieme, la migliore soluzione per presentarci uniti e competitivi all'appuntamento elettorale”.
Igor Boni, candidato alle primarie torinesi del centrosinistra quale esponente dei Radicali e di +Europa, ha dichiarato: "Gianna Pentenero ci ammonisce a un atto di responsabilità e ci dice che le primarie in questo contesto non sarebbero opportune. Io rimando al mittente queste affermazioni e dico che l'atto di responsabilità è chiedere ai cittadini torinesi che vogliono voltare pagina di scegliere le idee, i progetti e da chi vogliono farsi rappresentate nella corsa per far vincere il centrosinistra. Certo che c'è l'emergenza covid ma la democrazia non va e non deve andare in lockdown. L'ho già detto e lo riaffermo con convinzione".
"Leggo in queste ore tentativi di sabotaggio delle primarie per il candidato sindaco di Torino. Vorrei ricordare agli amici e ai colleghi del Partito Democratico che le primarie rappresentano l'atto fondativo del Pd". E' netto il giudizio del consigliere comunale Enzo Lavolta, candidato alle primarie del centrosinistra, sulle posizioni della collega di partito Gianna Pentenero. "Non possiamo pensare di recuperare il rapporto con la città senza ricorrere allo strumento partecipativo delle primarie. Il tema sanitario esiste e non può essere ignorato, ma non può essere utilizzato come scusa per lasciare il dibattito sul futuro della città nelle mani degli stessi".
Commenti