Il Nazionale

Cronaca | 18 novembre 2020, 14:16

Torino, da lunedì 23 novembre l'addio definitivo al Mercato del Libero Scambio

Come annunciato qualche settimana fa, la Giunta Regionale ha approvato le modifiche al regolamento di vendita occasionale su area pubblica. Giusta: “Impugneremo la delibera”

Torino, da lunedì 23 novembre l'addio definitivo al Mercato del Libero Scambio

La notizia era nell'aria da tempo, ma adesso è arrivata l'ufficialità: come annunciato qualche settimana fa dall'assessore alla sicurezza Fabrizio Ricca, la Regione Piemonte ha posto definitivamente la parola fine sull'esperienza del Mercato del Libero Scambio. Il provvedimento entrerà in vigore a partire da lunedì 23 novembre.

La decisione è stata ratificata dalla Giunta Regionale attraverso l'approvazione di una delibera che, di fatto, equipara tutte le attività “hobbiste” cancellando le deroghe concesse “alla vendita svolta nell’ambito dei progetti comunali finalizzati al contrasto alla povertà e all’esclusione sociale” rispetto ai “criteri per lo svolgimento della vendita occasionale nei mercatini aventi quale specializzazione il collezionismo, l’usato, l’antiquariato e l’oggettistica varia”.

Già i gruppi consiliari di centro-destra della Circoscrizione 7, compatti, avevano chiesto l'immediata chiusura del mercato attraverso una lettera indirizzata al governatore Alberto Cirio, alla sindaca Chiara Appendino, agli assessori Maurizio Marrone e Fabrizio Ricca e al prefetto Claudio Palomba.

La notizia, come prevedibile, non è stata accolta positivamente all'interno di Palazzo Civico: “Questa scelta – ha commentato l'assessore ai diritti Marco Giusta – non è stata né concordata né discussa: quello a cui assistiamo è la volontà di cancellare un'opportunità per alcune tra le fasce più deboli della popolazione e un'esperienza avanzata di riciclo e differenziazione dei rifiuti recuperati da cantine e cassonetti”.

Giusta ha poi annunciato l'intenzione di impugnare la delibera: “ Ho dato mandato - ha aggiunto – agli uffici di trasmetterla all'Avvocatura Comunale al fine di verificare gli estremi per un'impugnazione. Il Libero Scambio non è solo un'esperienza positiva, sociale e ambientale, ma anche un progetto che genera economia per la città; alla Regione chiederemo conto anche di questo”.

Il capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Consiglio Regionale Marco Grimaldi ha rivolto invece un appello al prefetto Claudio Palomba: “Il Libero Scambio - ha attaccato – chiuderà perché i ‘benzinai d'odio Marrone e Ricca, attraverso un utilizzo strumentale delle proprie deleghe, hanno deciso che ai poveri non dev’essere concessa neppure la sopravvivenza. Spero che il prefetto fermi subito questa escalation, prima che una nuova bomba sociale esploda in città”. A essere stigmatizzato è, infine, anche il principio richiamato dalla Giunta per la fine dell'attuale BalùGreen: “La scelta - ha concluso Grimaldi – è stata portata avanti senza nessun confronto e nessuna condivisione, in barba a un bando pubblico in grado di sanare i vecchi 'mercati degli stracci' che non c'entrano nulla con hobbisti e antiquariato. Nel nostro paese, purtroppo, l'illegalità è diffusa a tanti livelli ma cancellare un'intera esperienza per pochi presunti casi è un'ipotesi inaccettabile”.

"La giunta regionale di centrodestra ha aperto oggi la stagione della caccia ai poveri, nella speranza che prima o poi riesca a levarseli di torno", ha rincarato la dose il consigliere regionale Daniele Valle (Pd). "Gli assessori Ricca e Marrone in queste ore si vantano della loro nuova delibera regionale che vieta i mercati di libero scambio. La soluzione della destra è semplice: se il suk non piace, noi lo vietiamo. E vi dirò di più, loro lo vietano anche a cuor leggero perché tanto poi la patata bollente di evitare che si creino altri mercati di libero scambio illegali, l'hanno rifilata alla Prefettura".

Dal Movimento 5 Stelle, infine, un plauso al Comune: "Bene la decisione di valutare azioni legali contro la delibera regionale che cancella il mercato del libero scambio. Da parte nostra contrasteremo questo provvedimento in ogni sede", dice la consigliera regionale Sarah Disabato.

Marco Berton

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