Il cantiere del nuovo sovrappasso ferroviario di via Martiri della Libertà a Pegli è ormai definitivamente chiuso. Sabato e domenica prossimi, come comunicato dal Tavolo di Monitoraggio che è stato istituito da Municipio VII Ponente e Comune di Genova per tener informata la cittadinanza su questo importante intervento (che ha comportato non poche questioni relative alla viabilità in delegazione), è prevista la rimozione della passerella metallica che era stata utilizzata come bypass provvisorio per i pedoni. “A questo punto - scrive Paolo Insogna, consigliere municipale del Partito Democratico e coordinatore del tavolo - si dovrà solo attendere la restituzione ai pegliesi del parcheggio in area Rfi. Oltre a questo, continueremo a sollecitare il Comune e gli assessori competenti per ricevere le risposte sollevate durante l’ultima riunione, che sono rimaste inevase”.
Il punto è che non è così automatico che il parcheggio venga riaperto e, soprattutto, i tempi non si annunciano affatto brevi. Dell’argomento si è parlato oggi pomeriggio in Consiglio Comunale a Genova. Il capogruppo di Italia Viva, il consigliere comunale Mauro Avvenente, ha presentato un’interrogazione a risposta immediata (ex articolo 54), per conoscere “le intenzioni della Civica Amministrazione circa la possibilità di riaprire alla pubblica fruizione l’area di posteggio retrostante la stazione ferroviaria di Pegli, liberata dal cantiere per la ricostruzione del ponte di via Martiri della Libertà, completato e riaperto nelle scorse settimane”.
Va detto che quell’area, di proprietà di Rete Ferroviaria Italiana, è da tempo in vendita ma, al di là di qualche interessamento, una proposta concreta non è ancora arrivata e qualsiasi trattativa è in stallo. Eppure, si tratta di uno spazio molto importante e molto prezioso per la delegazione, perché i parcheggi in questa zona sono da sempre molto pochi, a fronte di una densità abitativa invece molto elevata e perché, proprio negli ultimi giorni, si è riaperto il caso della ‘privatizzazione’ degli stalli sulla piana Pallavicini, con interi spazi di via della Maona che sono stati prima palettati e poi recintati.
Al consigliere Avvenente ha risposto l’assessore comunale con delega alla Mobilità, Matteo Campora: “Siamo ben consapevoli - afferma - che si tratta di un’area di alto valore strategico e sarebbe opportuno che tornasse nella disponibilità del Comune, anche a livello provvisorio, per farne nuovamente un’area di parcheggio oppure anche un centro per il ritiro dei rifiuti. Ma l’area, come noto, è di proprietà delle Ferrovie”.
E se Avvenente ha fatto presente che “sarebbe meglio l’utilizzo come area di interscambio e soltanto in subordine come parcheggio di stazionamento”, Campora ha precisato che “nelle prossime settimane è in programma un incontro con i dirigenti di Rfi per parlare non solo dell’area di Pegli ma di tutte le altre aree in città che potrebbero tornare molto utili alla cittadinanza in termini logistici”. Tutto lascia pensare, quindi, che ogni decisione è ancora da prendere e che, per il momento, i cancelli resteranno ancora chiusi. Niente parcheggi per i pegliesi, almeno nell’immediato.
Sollecitazioni in questo senso, oltre che dal Consiglio Comunale, sono arrivate anche dal presidente del Municipio VII Ponente, Claudio Chiarotti, che in una sua mail inviata a Tursi rileva: “Chiediamo nuovamente all’assessore di adoperarsi per riaggiornare i termini, ormai scaduti, della convenzione che assegnava al Comune di Genova e ai pegliesi la disponibilità a parcheggio dell’area di Rfi. In tal senso, oltre che a restituire all’area il suo utilizzo contenuto nella convenzione, auspichiamo che i lavori di riordino e di sistemazione della stessa vengano attivati fin da subito, restituendole le caratteristiche per l’uso a parcheggio. In primissima istanza sarebbe opportuno rendere l’area un vero e proprio parcheggio di interscambio. Chiediamo inoltre al Comune di Genova, come già fatto presente durante l’ultimo incontro, di monitorare sull’operato di Rfi in questa fase finale, per evitare che l’area di cantiere da liberare rimanga anche in minima parte adibita a cantiere con attrezzature o peggio con la passerella da rimuovere e venga totalmente ripulita, sistemata e restituita alla cittadinanza”.
Il terreno è di proprietà delle Ferrovie dello Stato, ma inserito in quell’elenco di patrimoni immobiliari che la società vorrebbe alienare, attraverso l’apposita spin-off Ferservizi. La messa in vendita risale già al 2017. Sul portale di Ferservizi, il terreno viene descritto così: “Il compendio oggetto di alienazione è ubicato a nord della stazione di Genova Pegli, aldilà del fascio di binari con confini ben delimitati e accessibile direttamente da via Pallavicini. Trattasi dell’ex area dello scalo merci con entrostanti alcuni fabbricati industriali a sevizio dello scalo stesso. All’utilizzo ferroviario cessato negli anni è seguito il riuso dell’area a parcheggio di superficie con la società Metropark; attualmente l’area non è utilizzata. La superficie del lotto è di complessivi mq. 4.239 circa di cui circa mq. 4.100 scoperti e mq. 140 coperti. In loco sono presenti tre fabbricati di varie dimensioni e caratteristiche strutturali, tutti inutilizzati ed inaccessibili all’interno per motivi di sicurezza. Nella parte più ad est del compendio è presente un fabbricato di due piani: il piano terra è adibito a locali tecnici, il primo piano interamente destinato ad alloggio di mq. 55 circa di superficie articolata in 5 vani catastali. Tutti gli immobili risultano liberi, nonché due magazzini in muratura ad un piano”. Prezzo di partenza? Un milione e 355mila euro.
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