Il Nazionale

Cronaca | 13 ottobre 2020, 13:37

Ancora un episodio di omofobia a Torino: "Lesbica di m." nel biglietto lasciato davanti a un negozio di parrucchiera

Lo sfogo su Facebook di Daniela, la titolare: "Le telecamere hanno ripreso tutto e agirò di conseguenza". E subito arriva la solidarietà da parte della sindaca Appendino

Ancora un episodio di omofobia a Torino: "Lesbica di m." nel biglietto lasciato davanti a un negozio di parrucchiera

"La battaglia di Daniela perché nel suo salone ci si senta a casa, libere e liberi da pregiudizi è la stessa che stiamo portando avanti per Torino. Qui non c'è spazio per queste vergognose discriminazioni". Così la sindaca Chiara Appendino ha voluto riprendere (e condannare) sui propri canali social (e in particolare sulla sua pagina Facebook) un nuovo episodio di intolleranza e omofobia che si è verificato all'ombra della Mole, a pochi giorni di distanza da quello che ha coinvolto i due gestori di una pizzeria in via Nizza.

E se la prima cittadina aveva fatto visita la sera stessa, al locale dei ragazzi che avevano ricevuto una lettera da un sedicente cliente che li insultava per la loro omosessualità, questa volta Appendino ha voluto condividere il post che la stessa Daniela ha voluto pubblicare proprio su Facebook. Accompagnato dalla foto del biglietto carico di insulti che la colpiva proprio per i suoi orientamenti sessuali: "Sei una lesbica di m..", lasciato proprio sull'ingresso del negozio.

"Sono una parrucchiera: non è semplicemente quello che faccio, lo sono - si sfoga Daniela sui social - Ho iniziato a lavorare subito, da ragazzina, facendo tanti sacrifici e rinunciando anche, a volte a condividere le esperienze che facevano le mie coetanee. Appena ho potuto ho aperto una mia attività qui a Torino: era un sogno che si avverava ma anche il risultato di un'immensa fatica. Non è mai stato facile, ma da 13 anni mi sveglio ogni mattina sapendo che posso fare quello che amo. Ho affrontato crisi economiche, il lockdown che mi ha messo in ginocchio, come tanti, quasi tutti, ho vissuto momenti difficili e momenti ancora più difficili: ma ho anche provato ripetutamente la felicità di vedere il volto soddisfatto delle mie clienti che guardandosi allo specchio potevano sentirsi se stesse".

"Ho fatto di tutto perché il mio salone fosse un luogo amichevole, aperto, rispettoso - prosegue - Un posto in cui tutti e tutte potessero sentirsi liberamente se stesse, senza mai pregiudizi o critiche. Il capriccio di Dany è casa mia, il luogo in cui io mi sento me stessa e in cui pretendo che tutte le persone si sentano al sicuro. Oggi però sono io che non posso sentirmi tranquilla: mi hanno lasciato questo foglio sull'ingresso del negozio, come se essere una "lesbica" fosse motivo di insulto. Beh, non lo è, non a casa mia. Ma non è la prima volta che succede e negli ultimi mesi ho avuto modo di subire altri "scherzi" e "attacchi" e quindi ora sono stanca, non voglio più tacere".

"Le telecamere hanno ripreso tutto, io agirò di conseguenza, ma non è questo il punto: se con grande impegno, sforzi, sacrifici io ho lavorato per creare un luogo sicuro in cui fare il lavoro che amo e far sentire tutte le mie clienti a prescindere dal loro orientamento sessuale o dalla loro identità di genere a casa, perché qualcuno può pensare di avere il diritto di distruggere tutto questo per mera cattiveria?".

"Il Capriccio resterà il luogo aperto e vero che è, non mi importa delle minacce di nessuno: però è tempo che la cattiveria subisca le giuste conseguenze di legge", è la conclusione del messaggio.

Massimiliano Sciullo

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