Associazioni, genitori e tifosi dei Mastini in strada davanti al palaghiaccio per chiedere un intervento immediato del sindaco Davide Galimberti affinché non vada persa una stagione, o forse due, a causa dell'inagibilità della strutta di via Albani (leggi QUI la replica del primo cittadino e dell'assessore De Simone). Ogni settimana erano circa un migliaio le persone che utilizzavano l'impianto, ormai sbarrato da fine febbraio per via del Covid e inagibile da metà maggio.
«Chiedo al sindaco di Varese - ha dichiarato il consigliere regionale della Lega, Emanuele Monti, presente alla manifestazione - di intervenire immediatamente con una delibera che stanzi le risorse necessarie da destinare alla pista temporanea o a questa di via Albani per permettere alla città di non perdere un patrimonio che coinvolge centinaia di ragazzi e appassionati».
Insieme a Monti si sono ritrovati davanti ai cancelli chiusi del Palalbani Matteo Torchio, presidente dei Mastini, Marta Bianchi, dell'Ice Sport, e Luigi Colombara della Pattinatori Ghiaccio Varese, oltre a un nugolo di giovanissimi che non possono più giocare a hockey e anche altri esponenti della Lega varesina, tra cui il commissario cittadino Cristiano Angioy Viglio, Alberto Nicora della Lega Giovani e Barbara Bison, nome in corsa per essere la candidata sindaco del Carroccio alle prossime amministrative del 2021.
«Chiedo a Galimberti - prosegue Monti - di dare il via immediatamente all'iter amministrativo per ottenere la pista entro fine 2020 o inizio 2021. Non può rispondere che i soldi non ci sono, anche perché dal momento della chiusura del palaghiaccio non ha mai richiesto un finanziamento in Regione a differenza, per esempio, di quanto ottenuto per l'area di via Selene tra via Gasparotto e viale Europa. Serve che il sindaco ci dia una data certa per vederci e per comunicare la sua decisione perché la stagione del ghiaccio non muoia per sempre».
Il presidente dei Mastini, Matteo Torchio, ci crede ancora: «Non possiamo sobbarcarci una stagione totalmente in esilio che costerebbe più di diecimila euro al mese. Una risposta e una data certa sulla pista provvisoria ci permetterebbe di fare sacrifici, e di chiederli a chi deve portare i ragazzi lontano da Varese o anche alla prima squadra, ma vedendo la luce in fondo al tunnel. Io mi sarei aspettato che nel bando per la ristrutturazione del palaghiaccio si fosse impegnata la società vincitrice dello stesso a fornire la pista temporanea».
Alcune mamme dei bimbi delle società sportive si sono dette pronte ad arrivare in via Sacco davanti al sindaco: «Rischiamo di trovarci tra qualche anno un palaghiaccio completamente ristrutturato, ma senza più appassionati e atleti. Non era meglio investire il denaro per le famiglie e le persone che frequentano o che "vivono" al palaghiaccio invece che in altre opere pubbliche di secondaria importanza?».
Qualcuno ha anche sottolineato come sarebbe costato molto meno riaprire la pista attualmente inagibile, senza pubblico ma almeno per atleti e appassionati, piuttosto che investire una cifra molto superiore per uno spazio provvisorio all'antistadio. «Si parla di 200mila euro nel primo caso invece che di un importo stimato tra i 500mila e un milione necessari per realizzare le opere della nuova struttura all'antistadio - ha concluso il consigliere Monti - Sarebbe bastato programmare in anticipo la soluzione piuttosto che arrivare al 5 settembre senza sapere da che parte andare».
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