Il dibattito sulla creazione del parco nazionale di Portofino si infittisce, anche in concomitanza con la campagna elettorale. Dopo che il centrosinistra, attraverso il suo candidato governatore, Ferruccio Sansa, e attraverso alcuni consiglieri regionali uscenti, come Luca Garibaldi, ha espresso le proprie posizioni nel recente convegno svoltosi al Cenobio dei Dogi di Camogli; e dopo che a loro ha replicato l’assessore regionale uscente, con delega ai Parchi e alle Biodiversità, Stefano Mai, c’è spazio ora per le riflessioni da parte del Coordinamento per il Parco Nazionale di Portofino, una realtà che si definisce apolitica e che è guidata da Ermete Bogetti, con l’attivissimo Antonio Leverone in qualità di portavoce.
Il discorso sull’ampliamento o meno dei confini sembra in via di superamento, anche perché è davvero il terreno sul quale si consumano le maggiori schermaglie, mentre è ormai chiaro a chiunque come il passaggio del parco da regionale a nazionale sia un’occasione per tutti e non vada assolutamente sprecata, in quanto preziosa dal punto di vista ambientale ma preziosissima anche dal punto di vista del turismo, dell’indotto e dell’economia di tutto il territorio.
Il candidato Sansa ha dichiarato che “con il Parco salviamo l’ambiente e soprattutto salviamo noi stessi”, mentre l’assessore uscente Mai ha spiegato che “non c’è nessuna preclusione da parte della Regione, anzi siamo stati i primi a portare avanti l’iter. Ma pretendere di ampliare i confini è solo una strumentalizzazione a livello politico”.
Si va avanti, quindi, sulla prospettiva di mantenere l’attuale dimensione, però creando un sistema terra-mare con l’Area Marina Protetta. In questo frangente s’inseriscono le considerazioni da parte del Coordinamento: “Prendiamo atto - scrive Antonio Leverone in una nota - che qualcosa d’importante finalmente si sta muovendo nella direzione fino a ora sempre perseguita in solitaria dal Coordinamento. Molto dipenderà dalla scelta che noi cittadine e cittadini faremo per il governo della nostra regione alle prossime elezioni, ma in ogni caso dovremo sempre sollecitare risposte coerenti e adeguate per ‘salvare l’ambiente e noi stessi’ e non perdere altro tempo”.
Secondo Leverone, “l’aspetto delle risorse finanziarie disponibili a cui accedere in questa fase istruttoria e a Parco Nazionale operativo è determinante per proseguire nella progettazione. Come ancora una volta denunciato, in questi tre anni non abbiamo perso solo tempo e occasioni preziose, ma oltre due milioni di euro previsti dalla finanziaria 2018 e gli altri importanti finanziamenti che sarebbero scaturiti in seguito a progetti del Parco Nazionale da sviluppare, con connessa creazione di posti di lavoro”.
L’altro aspetto, poi, “è la ricerca e la progettazione che si dovrebbe finalmente avviare insieme alle realtà locali: istituzioni, università, imprenditoria, settori turistici dell’accoglienza e ristorazione, settori della conservazione ambientale e paesaggistica, recupero e messa in sicurezza del territorio, biodiversità e clima. A prescindere quindi dalle peculiari esigenze di una campagna elettorale in corso, il progetto del Parco Nazionale necessita di azioni coordinate da sviluppare nella progettualità necessaria a dare certezze e futuro alle realtà che dovranno far parte dell’area parco da definire, in particolare ai sindaci dei territori coinvolti”.
La proposta del Coordinamento, in questo senso, è piuttosto articolata: “Data la latitanza della Regione, c’è da individuare uno o più gruppi di lavoro coordinati da istituzioni di interesse pubblico quali università, associazioni di categorie, comuni interessati per impostare progetti di ricerca, verifica e prospettive di sviluppo delle comunità inserite nel parco. In merito alla possibilità di utilizzare i finanziamenti previsti dall’emendamento 2018 istitutivo del parco, dev’essere impegno della politica e delle istituzioni coordinarsi con il Ministero, per definire i termini di accesso ai finanziamenti, se ancora disponibili e di quale certa entità. Le diverse potenzialità e opportunità di sviluppo ipotizzate hanno bisogno di progettualità da impostare, utili sia nella attuale fase istruttoria che nella gestione del parco, una volta operativo, e per il futuro dello stesso”.
Secondo il Coordinamento, “le risorse, data l’eccezionalità e l’importanza regionale del progetto Parco Nazionale, si potrebbero reperire nell’ambito dei soggetti di interesse pubblico e privati da coinvolgere, disposti a creare iniziative di ricerca e studio, coinvolgendo la ricerca universitaria, le scuole, l’imprenditoria e il volontariato. A livello europeo, inoltre, riteniamo che altre risorse dovrebbero essere disponibili, considerando la nota bassa percentuale di utilizzo delle risorse stesse, a disposizione per mancanza di progetti. Si tratta solo di impegnarsi per trovare quindi i soggetti preposti allo scopo con cui collaborare”.
Leverone e gli altri membri del Coordinamento si rammaricano per il tempo perso: “L’iter istruttorio, in realtà, non è mai iniziato per la totale inadempienza della Regione e l’immobilità dei comuni interessati nell’attesa di comprendere nei dettagli l’eccezionale impatto sociale previsto dal progetto nel futuro non certo immediato e gli eventuali punti critici da trattare con le rispettive comunità. L’impegno del nostro Coordinamento, attivo dal gennaio 2019, ha sostituito la latitanza delle istituzioni e il tempo perduto, con azioni di informazione ai sindaci e ai cittadini attraverso la fornitura di documenti, incontri, iniziative, raccolta di consensi tra i cittadini del comprensorio territoriale indicato dal Ministero come aerea di interesse dove concordare l’eventuale perimetro del nuovo parco. Certamente un nuovo Parco Nazionale e non un allargamento dell’attuale parco regionale come disquisito per lungo tempo, perdendo di vista l’obiettivo del progetto stresso”.
Ed è proprio questo il punto: superare l’elemento territoriale per trovare una comunione d’intenti e di obiettivi. Perché un Parco Nazionale è troppo più importante di tirare delle righe su una cartina, vuole dire molto, ma molto di più.
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