Il Nazionale

Politica | 31 agosto 2020, 19:58

Coronavirus, partito l'osservatorio regionale permanente sulle RSA. Le opposizioni: "Bene, ma coinvolga anche le famiglie"

Si tratta di uno strumento importante per monitorare una delle situazioni più critiche durante la pandemia. Cirio: "Mettiamo a sistema l'esperienza maturata nei mesi più acuti dell'emergenza"

Coronavirus, partito l'osservatorio regionale permanente sulle RSA. Le opposizioni: "Bene, ma coinvolga anche le famiglie"

Sono partiti oggi i lavori dell'Osservatorio regionale sulle Rsa, invocato dal Consiglio e istituito dalla Giunta con la delibera dello scorso 7 agosto. Si tratta di uno strumento per monitorare da vicino la situazione nelle Residenze per anziani Rsa, già al centro della pandemia dallo scorso mese di febbraio come principali focolai di Covid-19.

L'Osservatorio sarà permanente e si riunirà ogni 15 giorni. Servirà a mettere a fuoco le criticità che le strutture hanno registrato e registreranno in caso di una seconda ondata di Coronavirus. In particolare verranno monitorati elementi come l'eventuale diffusione del contagio tra ospiti e operatori, la carenza di personale e di tamponi, le difficoltà di reperimento dei presìdi di protezione individuale come guanti e mascherine.

Il presidente della Regione Alberto Cirio ha sottolineato "la volontà e l'importanza di mettere a sistema l'esperienza maturata nei mesi più acuti dell'emergenza vista la delicatezza e la complessità di un settore che coinvolge i soggetti più fragili della nostra comunità".

In pratica, l'Osservatorio renderà permanente il lavoro di coordinamento avviato a fine marzo dall'Unità di crisi della Regione. Avrà il compito di favorire il confronto con le Cabine di regia Rsa istituite a livello provinciale e di concorrere all'individuazione di soluzioni omogenee da attivare su tutti i territori, in sinergia con il Dirmei, il nuovo Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive.

Oltre ai rappresentanti degli assessorati alla Sanità e al Welfare della Regione, fanno parte dell’Osservatorio permanente il Dirmei, un rappresentante delle Prefetture, i rappresentanti delle associazioni datoriali e dei sindacati dei lavoratori, accanto a un esponente dell’Ordine dei medici e dell'Ordine delle professioni infermieristiche e di un rappresentante degli Enti gestori delle funzioni socio assistenziali del territorio. In base alle esigenze, potrà essere integrato, inoltre, da rappresentanti delle Asl e dei Comuni. All’incontro di oggi erano presenti anche la Città Metropolitana di Torino e l'Anci Piemonte.

Oggi è stata inoltre inviata dal Dirmei a tutte le residenze socio assistenziali piemontesi una scheda per valutare il grado di rischio (basso, medio e alto) delle strutture. I risultati verranno restituiti alle singole Rsa insieme alle specifiche attività per ridurre il grado di rischio. Quelle valutate a rischio elevato saranno soggette tempestivamente a uno screening mediante tampone. Sono inoltre stati avviati anche i percorsi di formazione rivolti a tutto il personale delle Rsa per contrastare il virus, implementare l'offerta e migliorare la risposta clinico organizzativa.

Soddisfatti dell'iniziativa i partiti di maggioranza e quelli di opposizione, da cui però si è alzata subito una critica. "Al tavolo - scrivono Marco Grimaldi (Leu) e Daniele Valle (Pd) - manca un elemento fondamentale: la rappresentanza degli utenti". "Questa - spiegano i due consiglieri - potrebbe fornire un punto di vista diverso ma complementare a quelli presenti e per questo motivo chiediamo che, dal prossimo incontro, i lavori dell'osservatorio si aprano anche alle rappresentanze degli utenti". 

"Inoltre - concludono - l’obiettivo dell’osservatorio deve essere anche la mappatura dei malati covid, in modo da scongiurare la fase di incertezza della scorsa primavera e garantire la piena tranciabilità degli spostamenti: non possiamo permetterci di non sapere dove finiscano le persone contagiate".

Daniele Angi

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