Il Nazionale

Cronaca | 31 agosto 2020, 07:55

Incidenti a Torino, Appendino difende la mobilità dolce: “Adesso basta, si rispettino le regole”

Polemica della prima cittadina: “Vogliamo fare il passo culturale o ci toccherà continuare a leggere numeri di incidenti, feriti e morti?”

Incidenti a Torino, Appendino difende la mobilità dolce: “Adesso basta, si rispettino le regole”

Chiara Appendino non ci sta. L’estate torinese caratterizzata da incidenti stradali che ha visto spesso coinvolti mezzi green come le bici e i monopattini ha riaperto l’eterno scontro tra auto e mezzi ecologici, in una forsennata gara ad addossarsi reciprocamente le responsabilità dei sinistri.

Una diatriba che, secondo la sindaca, vede social e giornali addossare troppe colpe o ai mezzi ecologici o alle scelte dell’amministrazione volte a favorire la mobilità sostenibile in città: “Adesso, basta. Non sarebbe il caso di iniziare ad individuare in capo ad ognuno le proprie responsabilità, anche relativamente alla condotta dei mezzi, che siano auto, moto, bici o monopattini?”. La prima cittadina, con un post pubblicato sia su Facebook che su Instagram, di discosta fortemente dalla narrazione di chi imputa a un monopattino, una pedonalizzazione, un incrocio o una ciclabile la colpa di un sinistro.

“Si chiama rispetto delle regole, quando la smetteremo, invece, di cercare sempre un alibi esterno? E quando inizieremo, con forza, a chiedere a tutti di rispettare le regole, in particolare a chi conduce veicoli a motore, di andare piano, rispettando i limiti, semafori, divieti e precedenze?” è la domanda posta da Appendino.

Non manca chi, sotto il post della sindaca, evidenzia come molte volte siano proprio i mezzi green a non rispettare le regole: bici in contromano, monopattini guidati da due persone, ecc. Insomma, uno scontro totale. Ideologico.

I numeri, intanto, parlano chiaro. Nel 2019 a Torino si sono verificati 8409 incidenti, capaci di causare 4.253 feriti e 27 morti. Per Appendino, alla luce dei dati preoccupanti, la sicurezza stradale “è il più grave problema di sicurezza in città”. 

Andrea Parisotto

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