Stando anche alle dichiarazioni degli stessi assessori presenti, il sopralluogo che la scorsa settimana il neo questore di Asti, Sebastiano Salvo, ha voluto effettuare presso il campo Rom di via Guerra potrebbe finalmente imprimere l’accelerazione necessaria per risolvere un problema che si trascina ormai da moltissimo tempo.
Durante la permanenza al campo, il dottor Salvo – accompagnato dai vertici di tutte le altre Forze di Polizia, dai funzionari dell’Asl AT per quanto concerne l’aspetto sanitario e dal sindaco Maurizio Rasero con gli assessori Marcello Coppo, Marco Bona e Mariangela Cotto – ha potuto sincerarsi di persona delle precarie condizioni in cui versa tutta l’area, con cumuli di spazzatura a cielo aperto, impianti elettrici ‘volanti’ e non normati e la presenza di numerosi minori che non frequentano le scuole. Una situazione che lo stesso alto dirigente ha definito intollerabile, esprimendo la volontà di documentarla al prefetto per lavorare con tutte le forze in campo ad una soluzione.
I COMMENTI DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE
“Ringraziamo il questore per essersi voluto rendere conto di persona dei problemi della città, ‘accendendo i riflettori’ su questa specifica tematica – ha commentato Marcello Coppo, vicesindaco e assessore con delega al Superamento campo nomadi – Non abbiamo ancora un piano esecutivo, ma abbiamo preparato tutte le basi per poterlo sviluppare nel volgere di qualche mese, ma è ovvio che senza l’aiuto di Questura e Prefettura sarebbe tutto molto più difficile”.
“In quanto alle basi su cui svilupparlo – ha aggiunto Coppo –, ci è servito anche confrontarci con l’Amministrazione pisana che si è trovata a dover affrontare, prima di noi, un problema analogo. Qui abbiamo attuato la stessa strategia, ovvero rendere più difficile svolgere attività nel campo e controllare maggiormente, in modo pressante, chi vi accede. Abbiamo variato il regolamento, rendendo possibile interrompere l’erogazione della corrente elettrica e dell’acqua, rendendo meno ‘facile’ vivere lì dentro, ma serviva anche la parte inerente l’ordine pubblico, che adesso c’è”.
“Però, se non avessimo operato come abbiamo fatto – rimarca il vicesindaco –, oggi ci troveremmo davanti non a persone senza titolo per stare lì, ma utenti con dei diritti. Invece abbiamo nel campo tanti che vogliono andare via. Ovviamente ci chiedono dove e la nostra risposta è sempre la medesima: non in case popolari, pertanto li invitiamo ad acquistare delle abitazioni. Il cambio di passo è stato dato dal fatto che, molto probabilmente, ci si è resi conto della gravità della situazione: cosa che peraltro io dico da sempre. Non è questione di propaganda, ma di attuare provvedimenti di buonsenso che fino ad adesso nessuna Amministrazione aveva posto in essere”.
“A seguito di questa visita – ci ha detto l’assessore alla Sicurezza Marco Bona – sono convinto che tutti gli ambiti, quello politico e quello ‘tecnico’, concorderanno su un unico obiettivo, ovvero superare l’attuale condizione del campo che non è più procrastinabile. Del resto, quando il questore appena insediatosi ha fatto visita a sindaco e giunta, gli abbiamo subito fatto presente che, tra i vari problemi della città, quello dei campi nomadi è uno dei più pressanti. Con particolare riguardo per quello Rom che è l’unico dei tre campi cittadini che presenta problematiche di sicurezza, igienico-sanitarie e per la presenza di molti minori. Abbiamo rimarcato che noi ci eravamo prefissi l’obiettivo di risolvere il problema e la sua risposta è stata andare a constatare in prima persona la situazione, appurando che non è più tollerabile”.
“E’ fondamentale – argomenta ancora Bona – che tutte le Forze di Polizia prendano atto che non è una questione ‘politica’ ma bensì un vero problema che va affrontato e superato. Solo così si può arrivare ad un ulteriore passo avanti dopo il cambio di passo che si è avuto con l’insediamento della nostra Amministrazione. Inoltre abbiamo portato avanti iniziative completamente nuove rispetto al passato, come quelle relative le utenze elettriche e la fornitura d’acqua, ma al contempo abbiamo anche monitorato il campo e ascoltato le loro ragioni andando sistematicamente a dialogarci per tramite della Polizia Municipale”.
“Pertanto siamo perfettamente consapevoli della rilevanza della situazione, che è molto grave anche sul fronte igienico-sanitario: il braccio operativo del Comune, ovvero l’Asp, tutte le volte che riceve segnalazioni di cumuli di immondizia interviene portandone via camionate. Il problema è che il giorno dopo – non da intendersi metaforicamente, proprio la giornata successiva – la situazione è identica se non addirittura peggiore”.
IL CAPOGRUPPO M5S: "DECINE DI MIGLIAIA DI EURO CHE IL COMUNE NON HA MAI RICHIESTO"
Argomentazioni che, come ovvio, il capogruppo del Movimento 5 Stelle Massimo Cerruti avversa con decisione: “Prima di tutto il Movimento 5 Stelle vuole esprimere apprezzamento al nuovo questore, dal quale abbiamo ascoltato parole nuove e determinate. Ora la palla passa al Comune, il quale però in realtà ce l’ha tra le mani fin dal principio. Quindi l’Amministrazione ha ben poco da cantare vittoria, non avendo fatto nulla in tre anni. Io credo anzi che se si è arrivati a questo risultato una buona parte del merito sia da attribuire a noi cinque stelle che abbiamo presentato un esposto in Procura sui ricorrenti roghi nel campo e le altre attività illecite in zona. Abbiamo raccolto firme, abbiamo promosso petizioni e, non da ultimo, fatto forte pressione nell’ambito della Commissione Sicurezza e in Consiglio comunale. Pertanto credo vada riconosciuto il merito all’opposizione per quanto ha saputo sollecitare gli organi competenti”.
“L’Amministrazione invece, lo ribadisco, non ha fatto assolutamente nulla, ribaltando la responsabilità su altri enti. E soprattutto, parlando di acqua, andiamo a vedere gli importi degli insoluti per i quali, tabelle alla mano dopo accesso agli atti, possiamo dire che in tutto questo tempo non c’è stata alcuna azione concreta e formale finalizzata a richiedere il pagamento di questi arretrati. Ci sono decine di migliaia di euro mai pagati e, soprattutto, mai richiesti”.
“In quanto allo spostarli dal campo – ha concluso Cerruti – in passato si era parlato di un piano da un milione di euro con l’acquisto di case abbandonate e cascine: non pensino minimamente di risolvere il problema in questo modo. Se puntassero a smantellare il campo di via Guerra generando altri micro-campi, che a loro volta diventeranno veri insediamenti, farebbero un errore dannosissimo. A noi sono già giunte diverse segnalazioni da parte di residenti di Pontesuero e Caniglie che, trovatesi come vicini di casa alcune persone che hanno acquistato immobili dopo aver lasciato il campo, continuano lì le loro attività più o meno illecite in totale sfregio delle norme. L’eventuale acquisto di abitazioni da parte di queste persone dovrebbe essere motivo di forte preoccupazione per l’Amministrazione, anziché dargli una mano ad affittare o acquistare case”.
Commenti