Il Nazionale

Cronaca | 28 agosto 2020, 13:11

Un’insegnante vuole svelare i misteri di “Vittoriano”, l’artista che «morì in Val Pellice»

La cuneese Maria Grazia Brondino ha percorso la vallata alla ricerca delle tracce del pittore, gradito a Vittorio Emanuele III

Un’insegnante vuole svelare i misteri di “Vittoriano”, l’artista che «morì in Val Pellice»

Nei siti delle gallerie e case d’asta dove si parla di lui viene dato per morto a Venezia nel 1951 ma Vittorio Petrella sarebbe scomparso a Luserna San Giovanni, probabilmente a Villa Olanda, allora conosciuta come Hotel Bel-Air, luogo in cui aveva vissuto per molto tempo. Ne è certa Maria Grazia Brondino, insegnante cuneese in pensione, che studiando la vita e le opere di Matteo Olivero - uno tra i maggiori esponenti del divisionismo italiano - ha incontrato i quadri e gli stralci della vita tormentata dell’amico, che il pittore saluzzese chiamava con affetto: “Vittoriano”.

Nato a Bologna nel 1886, durante una mostra a Torino un suo olio venne acquistato da Vittorio Emanuele III e due suoi grandi pannelli floreali andarono al Museo Civico della città. Sono state le indicazioni registrate sul certificato di nascita custodito nella città natale a rivelare che a Luserna San Giovanni l’artista trascorse i suoi ultimi giorni anche se in vallata si fatica a trovare tracce della sua permanenza.

Petrella ha dipinto molto della Val Pellice: scorci paesaggistici di Torre Pellice, Luserna San Giovanni ed Angrogna. «Mi ha entusiasmato il rapporto d’amicizia profondo tra i due artisti: Olivero gli aveva dedicato e donato anche un disegno a carboncino – racconta Brondino  –. Leggendo le lettere di Petrella, poi, mi ha coinvolta la sua esistenza tormentata e itinerante: ha vissuto anche a Venezia, Sanremo, Torino e Cuneo, spesso ospite di amici». Lo ospitò anche Matteo Olivero nella sua casa di Saluzzo e giunse a Luserna San Giovanni al seguito della famiglia Albarin che oltre al Bel-Air possedeva anche l’albergo e pensione di famiglia Villa Francia a Sanremo.

Il 7 luglio la casa d’asta Sant’Agostino ha venduto un olio su tavoletta di Petrella del 1948 che ritrae la piazzetta del municipio di Torre Pellice con il dehors rigoglioso dello storico Caffè d’Italia che negli anni precedenti era stato uno dei luoghi della storia locale della Resistenza. Ma sono numerosi i suoi dipinti dedicati alla Val Pellice e non solo legati ai paesi: «Durante la mia recente visita al parco di Villa Olanda ho individuato l’origine di alcuni sui quadri con soggetto arboreo».

Ora Maria Grazia Brondino è determinata a gettare luce su altri misteri della vita di Petrella e a ricostruire gli anni trascorsi in vallata: «Per questo vorrei capire dove è stato sepolto: non ci sono  tracce nel cimitero di Luserna San Giovanni. Inoltre vorrei riuscire a parlare con qualcuno che  l’abbia ancora conosciuto anche solo indirettamente». Uno degli obiettivi è anche incontrare eventuali proprietari di opere del pittore per valutare la possibilità di organizzare un’esposizione: «Con un gruppo di amici e antiquari ci piacerebbe realizzare una mostra proprio qui, dove ha vissuto gli ultimi anni».

Elisa Rollino

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