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Eventi e Turismo | 14 agosto 2020, 19:13

A Terra Madre Salone del Gusto le soluzioni possibili contro la crisi di oggi: a partire dal cibo

Già accessibili online diversi contenuti sulla piattaforma ufficiale dell'evento. Conferenza d'apertura l'8 ottobre dedicata alle "nuove geografie" di Slow Food

A Terra Madre Salone del Gusto le soluzioni possibili contro la crisi di oggi: a partire dal cibo

Ripartire dalla crisi ambientale per affrontare insieme, e a livello globale, quella economica. Un'inversione di rotta prima che sia troppo tardi. Su questo punto fondamentale si basa la tredicesima edizione di Terra Madre Salone del Gusto, che a partire dall'8 ottobre 2020, per sei mesi, propone un ricco palinsesto attorno al tema "Our Food, Our Planet, Our Future", coinvolgendo tutti i nodi della rete Slow Food in 160 Paesi del mondo e il pubblico di attivisti e simpatizzanti.

Punto di riferimento principale dell'evento sarà la piattaforma web all'indirizzo www.terramadresalonedelgusto.com, pensata per popolarsi, settimana dopo settimana, di tutti gli eventi digitali e degli appuntamenti fisici organizzati per animare Torino, il Piemonte, l'Italia e il resto del mondo.

"Per cambiare radicalmente bisogna analizzare la realtà con lenti nuove", spiegano gli organizzatori, anticipando alcuni dei temi cardine della manifestazione. "La prima scienza che ci permette di conoscere il mondo che ci circonda è la geografia e noi partiamo di lì: disegnando una nuova geografia, premessa indispensabile per trovare un’alternativa percorribile all’attuale modello di sviluppo".

Non a caso la conferenza di apertura dell’evento digitale, giovedì 8 ottobre, è dedicata proprio alla nuova geografia, ma anche al futuro del modello economico che da questa discende, e vede la partecipazione di due importanti studiosi del tema: Franco Farinelli, già professore ordinario di Geografia dell'Università di Bologna e docente presso le Università di Ginevra, Los Angeles (UCLA), Berkeley (UCB) e alla Sorbona di Parigi; e Paul Collier, direttore dell'International Growth Centre (IGC), un centro di ricerca economica con sede presso la London School of Economics, gestito in collaborazione con la Blavatnik School of Government dell'Università di Oxford.

Nella nuova geografia di Terra Madre Salone del Gusto la terra non è un puzzle scandito da frontiere e confini, ma un insieme planetario di terreni fertili, acqua, aria, luoghi e relazioni fra viventi. "Mettiamo al centro le Terre alte (regioni montane e collinari, con i progetti per la cura del territorio, la tutela del paesaggio, l’implementazione di servizi, il turismo sostenibile), le Terre basse (agroecologia come risposta all’agricoltura intensiva, alle monocolture, alla desertificazione; riduzione del consumo di carne, allevamenti sostenibili in alternativa a quelli intensivi e alla deforestazione), le Terre d’acqua (pesca sostenibile, tutela dei mari, degli oceani, delle acque interne e delle comunità costiere, lotta alla plastica e all’inquinamento), il rapporto tra Terre e città (orti urbani, mercati contadini, filiera corta, gruppi di acquisto, urbanizzazione sostenibile)". L'obiettivo è di analizzare le fragilità di ciascun ambito geografico rispetto al sistema alimentare e individuare proposte e soluzioni con il contributo di tutti i protagonisti di Slow Food, che in quegli ecosistemi vivono e lavorano.   

Il tema della lotta ai cambiamenti climatici come questione di giustizia globale viene affrontato ad esempio con Sunita Narain, attivista indiana e direttrice del Centre for Science and Environment di Nuova Delhi; con Bruce Pascoe, scrittore aborigeno australiano e professore di Indigenous Knowledge presso la University of Technology di Sydney; con Wen Tiejun, esperto di sviluppo socio-economico sostenibile e di questioni rurali, professore e decano alla Renmin University of China a Pechino.

Per trattare il tema della difesa della biodiversità è stato invitato il padre dell’agroecologia, il cileno Miguel Altieri, che questa materia insegna all'Università della California; e uno dei cuochi più straordinari del nuovo corso latino-americano, Virgilio Martinez, chef del ristorante Central di Lima, in rappresentanza di una categoria che, all’altro estremo della filiera produttiva agroalimentare, può influenzare la cultura gastronomica di un Paese e promuovere la sua biodiversità in pericolo. E non manca il focus sulle politiche europee e su come il Green Deal, con Farm to Fork e Biodiversity Strategy, si proponga di far fronte alle sfide contemporanee. 

Altri importanti contributi alla discussione arrivano dai Food Talks, interventi online realizzati da tanti altri importantissimi relatori che stanno via via confermando la loro adesione, come per esempio Dave Goulson, professore di Biologia presso l'Università del Sussex, specializzato in ecologia e conservazione degli insetti, con il suo contributo sul pericoloso declino degli impollinatori; Dan Barber, iconico chef statunitense e opinionista del New York Times, in tema di rivoluzione agricola; Fritjof Capra, fisico e saggista austriaco nonché teorico dei sistemi, con un'analisi sistemica della pandemia come risposta biologica di Gaia all'emergenza ecologica e sociale che l'uomo ha provocato; Larissa Bombardi, geografa specializzata sul tema dei pesticidi in Brasile. 

Rispetto all’evento tradizionale di cinque giorni, l'arco temporale di sei mesi permetterà così di sviluppare analisi e proposte in maniera più approfondita e articolata, "anche se - commenta lo staff di Slow Food - mancherà il calore e la grande carica di umanità che l’incontro tra delegati di tanti Paesi ci ha sempre lasciato nelle passate edizioni". 

 

Manuela Marascio

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