Scelta saggia seppur difficile, oppure mancanza di coraggio? È con questa domanda che si potrebbero riassumere le tre interpellanze presentate nella serata di oggi (lunedì 27 luglio) in consiglio comunale a Cuneo sull’annullamento dell’edizione 2020 della Fiera del Marrone.
Tutti e tre i documenti – presentati da Laura Peano, Manuele Isoardi e “Beppe” Lauria – chiedono al sindaco di chiarire le ragioni rispetto alle quali è stata assunta la decisione di rinviare la manifestazione, e vertono sul criticare il fatto che la decisione sia stata presa senza un passaggio in commissione e (in generale) la condivisione con il resto dell’amministrazione e con gli altri attori coinvolti.
“Per l’ennesima volta, il nostro ruolo di consiglieri viene svilito dal fatto che le cose veniamo a saperle dai quotidiani – ha sottolineato Isoardi - . Rinunciare all’evento senza provare, almeno, a ripensarlo in base alle necessarie restrizioni sanitarie vuol dire arrendersi. Ed è un peccato perdere un elemento tradizionale così importante per il tessuto economico della città: cosa ha, Cuneo, ancora da perdere in fatto di eventi?”
Lauria – che nella sua interpellanza ha posto anche l’attenzione sul fatto che la Fiera del Tartufo sia stata invece confermata - sottolinea come nessun gruppo di maggioranza abbia fatto sentire la propria voce sull’argomento, traendone il fatto che siano d’accordo con la decisione stessa: “Tante persone, in città, hanno realizzato comunque delle scelte nonostante il periodo complesso e difficile. La Giunta, invece, ha deciso di allontanare la responsabilità e consegnarsi alla rassegnazione; per uscire da una situazione di difficoltà, però, serve tirare fuori il coraggio”.
- LA RISPOSTA DELLA GIUNTA
A rispondere in rappresentanza dell’intera Giunta e del sindaco l’assessore alle Manifestazioni Paola Olivero, che ha sottolineato come sia stato diramato un comunicato stampa chiarificatore rispetto alla questione (e realizzato di concerto tra la Giunta e le realtà coinvolte): “L’amministrazione ha dialogato tra marzo e aprile con gli espositori, da sempre vera anima della Fiera del Marrone, e con ben quattro associazioni di categoria pur in mancanza delle linee guida governative rispetto alle fiere nazionali. Abbiamo provato a ripensare l’evento ma avrebbe voluto dire ridurre drasticamente il numero sia di espositori che di possibili fruitori. Il confronto con la Fiera del Tartufo, poi, nemmeno voglio farlo: i due eventi hanno tempistiche e caratteristiche troppo diverse”.
“La scelta non è stata calata dall’alto, quindi, ma è stata frutto di un lavoro di almeno due mesi . E non ha prevalso la paura ma il senso di responsabilità: al primo posto abbiamo messo gli espositori e le associazioni che li rappresentano, in modo da non aggiungere problemi economici ad altri problemi economici. Insomma, non c’era la possibilità di realizzarla, nemmeno rivedendola”.
Una risposta che invece di soddisfare i consiglieri proponenti non ha fatto altro che infuocare ancor di più il dibattito: il riferimento all’informazione tramite comunicato stampa, soprattutto, è stata indicata come ulteriormente “svilente” del loro ruolo. E, certo, se qualcuno si attendeva un intervento del sindaco è rimasto purtroppo deluso.
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