Lo chiamavano “Nonno”, un po’ per l’età, un po’ per la battuta pronta e la voglia di chiacchierare con giovani e meno giovani. Renzo Berghi è entrato in Croce verde a Porte nel 1997 e oggi il gruppo ne piange la scomparsa a 81 anni.
Berghi, di casa a Villar Perosa, dipendente Skf, nella sua avventura nell’associazione si è portato dietro la moglie Giuliana, che è mancata qualche anno fa. La sede del Comitato di Porte è diventata la sua seconda casa e lui negli anni ha fatto letteralmente di tutto, fino a qualche mese fa, quando ha dovuto ridurre il suo impegno per problemi di salute.
«Era il nostro factotum e ci mancherà moltissimo – racconta il vicepresidente Dante Martinat –. Ha fatto davvero di tutto, dal volontario del 118 ai trasporti ordinari, nonché il portabandiera nelle cerimonie e nelle ricorrenze». Ma aveva anche un istinto pratico e si dedicava alle riparazioni nella sede: «In macchina aveva sempre delle attrezzature e, quando c’era un problema, si metteva lì finché non trovava il guasto e lo risolveva».
Uomo dal carattere deciso, “Nonno Berghi” si distingueva anche per la disponibilità: «Se qualcuno non riusciva a fare un servizio o doveva fare un cambio turno, bastava che alzasse il telefono e lui arrivava».
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