Il Nazionale

Cronaca | 23 giugno 2020, 13:19

Problemi per il nuovo Ponte della Bertenga: «La ditta costruttrice vuole 960.000 euro in più»

Il Comune di Torre Pellice, citato in Tribunale dalla Nidaco, si prepara alla battaglia legale

Problemi per il nuovo Ponte della Bertenga: «La ditta costruttrice vuole 960.000 euro in più»

Inaugurato a fine luglio 2019, dopo quasi due anni dalla consegna dei lavori alla Nidaco di Venafro (Isernia), il nuovo Ponte della Bertenga continua ad essere fonte di preoccupazione per l’Amministrazione comunale torrese. «A dicembre andremo in tribunale perché siamo stati citati dalla ditta che chiede 960.000 euro in più rispetto al progetto. Affidato l’incarico legale procederemo poi con la perizia di parte che dimostri che la somma non è dovuta» spiega il sindaco Marco Cogno.

La difesa del Comune è stata affidata allo studio legale “Avv. Alessandro Sciolla – Avv. Sergio Viale” di Torino per 19.238,21 euro iva inclusa.

La ricostruzione del ponte crollato durante l’alluvione del 2011 è stato una delle opere pubbliche più importanti per la Val Pellice. Finanziata da Regione Piemonte e dall’Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po), l’importo dei lavori a base d’asta ammontava a 4 milioni di euro di cui 3.242.270 euro per la costruzione del ponte e il resto per la realizzazione di difese spondali, la rinaturalizzazione e riqualificazione dell’area.

All’origine della richiesta della Nidaco, che si è aggiudicata i lavori per 2,5 milioni di euro, ci sarebbero lavori non previsti e aumento dei costi di materiali, come dettaglia Cogno: «Sostengono di aver dovuto movimentare più terra del dovuto, che era aumentato il costo dell’acciaio e dei blocchi per la scogliera e che i lavori sono stati rallentati per il fatto che abbiamo dovuto bloccarli due volti a causa della portata d’acqua del torrente che stava diventando pericolosa».

Responsabile unico del procedimento, il Comune di Torre Pellice è stato quindi citato dalla ditta ma l’ente non è isolato perché anche la Città metropolitana, a cui era affidata la direzione dei lavori, ha negato le richieste di Nidaco: «La Città metropolitana non ha accettato le richieste della Nidaco perché prive di fondamento: l’azienda non ha mai presentato la documentazione tecnica sufficiente a dimostrare i lavori in più che dice di aver sostenuto».  

Elisa Rollino

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