Troppa burocrazia per i commercianti che vogliono ampliare i dehors. A sostenerlo, sono i consiglieri di minoranza del gruppo "Alternativa Civica" di Brandizzo, Giuseppe Deluca e Antonella Multari I due fanno riferimento al decreto "Rilancio Italia", pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 19 maggio, ed in particolare all' esonero dal pagamento Tosap e Cosap per il periodo dal 1 maggio al 31 ottobre 2020 "da parte delle imprese di pubblico esercizio titolari di concessioni o autorizzazioni concernenti l’utilizzo di suolo pubblico e l’esonero anche per le nuove concessioni di occupazione suolo pubblico oltre che per l’ampliamento delle superfici già concesse, presentate dal 1° maggio al 31 ottobre".
"La norma - esordiscono Giuseppe Deluca e Antonella Multari - per favorire la ripresa delle attività economiche sospese a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, semplifica il regime autorizzatorio in materia di occupazione di suolo pubblico e di ampliamento delle superfici già concesse introducendo, per un periodo transitorio che va dal 1 maggio al 31 ottobre 2020, una procedura “speciale” che ritiene sufficiente, per l’emanazione del provvedimento finale, una semplice domanda, per via telematica, all’ufficio competente. La norma introduce dunque direttamente deroghe alle disposizioni statali e regolamentari già adottate dal Comune, ed è pertanto di immediata applicazione”.
"Con un’interrogazione urgente nell’ultimo consiglio comunale - continuano Deluca e Multari - abbiamo chiesto perché la Giunta Comunale, nelle persone del sindaco e degli assessori, oltre a prescrivere l’invio delle domande esclusivamente in modalità telematica al SUAP tramite PEC, obbliga gli interessati alla “firma digitale”, firma che ben pochi esercenti posseggono e che non è gratuita. L’amministrazione comunale, proprio perché la norma ha introdotto una procedura semplificata, urgente e temporanea, doveva attuare un reale snellimento della parte burocratica per aiutare i commercianti nel rispetto della normativa statale”.
Si chiedono come mai il Comune, "anzichè recepire il decreto legge e agevolare il procedimento, invece lo ostacola, dato che i richiedenti sono costretti a rivolgersi eventualmente a studi professionali con i derivanti costi del professionista per la gestione della pratica e per l’acquisizione della firma digitale richiesta solo a Brandizzo". E hanno proposto di sostituire la firma digitale con una firma autografa.
"Lo stesso problema - concludono Giuseppe Deluca e Antonella Multari - è avvenuto per l’avvio dei centri estivi a Brandizzo. Nella segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) predisposta dalla Regione Piemonte non si fa alcun riferimento alla firma digitale, ma anche qui il paradosso, a Brandizzo l’amministrazione comunale per presentare la domanda in modalità telematica al SUAP tramite PEC, richiede obbligatoriamente di nuovo la “firma digitale”, firma che un’associazione raramente possiede e che ha un costo per essere attivata. Anche qui le associazioni che offrono un servizio alla cittadinanza, per l’espletamento della pratica sono obbligate a sobbarcarsi i costi degli studi professionali. Nella gestione amministrativa del nostro comune si dovrebbe andare in direzione completamente opposta perché riteniamo che più burocrazia corrisponda a inefficienza e malgoverno del territorio".
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